C’è il dibattito sul canone Rai, per esempio, su cui oggi è intervenuto l’ex ministro Maurizio Lupi: “Siamo contrari al taglio del canone Rai che, ricordiamo è già stato ridotto negli anni precedenti. Una misura demagogica che non solo non ha fatto risparmiare soldi allo Stato, perché è stato poi necessario stanziare un contributo straordinario per l’azienda, ma ha costretto la più importante industria culturale italiana a non poter fare progetti strategici a lungo termine”. Per Lupi la vicenda va vista da un’altra inquadratura: “Noi vogliamo, invece, dare certezze alla Rai, e rilanciarla, metterla nelle condizioni migliori sia per affrontare le sfide tecnologiche del futuro, sia per competere sul mercato italiano ed europeo. Per questo, dopo aver partecipato gli Stati Generali organizzati dalla Commissione di Vigilanza e aver ascoltato e valutato le idee che ne usciranno, presenteremo la nostra proposta di riforma della Rai”. Prima di quelle di Lupi erano arrivate le parole del segretario di Forza Italia, nonché vicepremier, Antonio Tajani. Che ha tuonato: “La Rai deve cambiare. Adesso ci sono gli stati generali e dobbiamo guardare al futuro. Naturalmente con le norme attuali si eleggeranno i vertici. Stiamo andando nella giusta direzione per far sì che il servizio pubblico possa essere uno strumento per la crescita ma sia anche uno strumento per far conoscere l’Italia nel mondo”.
La proposta è semplice: “Ecco perché credo che non si debba abbassare il canone della Rai abbiamo bisogno di continuare a essere presenti sul palcoscenico internazionale con i nostri corrispondenti italiani della Rai ma anche con trasmissioni che vanno a rinforzare il ricordo del paese natale e di origine per tanti italiani che vivono all’estero”.
Martedì si riunisce l’ufficio di presidenza della Commissione parlamentare vigilanza Rai. L’annuncio ieri sera. Non ci sono grandi notizie oltre al luogo, Palazzo San Macuto, e a un (troppo) vago ordine del giorno sulla “programmazione lavori”. Ma i temi, in commissione, ci sono. E sono pure tanti.