Il sottosegretario per l’Editoria Luca Lotti incontrerà a brevissimo la Fieg e la Fnsi per discutere del Fondo straordinario all’Editoria. Come è noto, il governo ha deciso di mantenere la promessa fatta dall’ex premier Enrico Letta agli editori, 120 milioni di euro in tre anni per ridare fiato al mercato. E per studiare le strategie migliori di ripartizione di questi soldi, come documentato dal nostro sito, Lotti aveva incontrato i rappresentanti di tutte le associazioni in seduta planaria, invitando, la stessa platea, ad un nuovo appuntamento, sempre al completo, per la fine di maggio. Così riferivano al tempo (si parla dei primi di maggio) gli intervenuti a quell’assemblea.
CAMBIA TUTTO – La decisione presa oggi, la scelta del Governo (in realtà con un mese di ritardo rispetto a quanto deciso nella prima settimana di maggio) di incontrare soltanto Fieg e Fnsi è nuova. A sentire i vari Bagnardi (File), Zanotti (Fisc), Liberati (Anso), le intenzioni erano altre. E questa mossa del governo stupisce, anche perché gli umori, in questo clima incandescente, sembravano buoni. E, come testimoniano le nostre interviste, anche gli indirizzi che le varie associazioni stavano dando per indirizzare la scelta dell’Esecutivo, sembravano tutte seguire uno stesso sentiero: usiamo questi soldi per innovare, stando attenti a garantire chi lavora. Adesso si attendono le reazioni di tutti. Che documenteremo nelle prossime ore.
Dopo la presentazione delle linee guida il prossimo passo è l’emanazione del Dpcm (Decreto della presidenza del consiglio dei ministri) che stabilisce i regolamenti attuativi degli stanziamenti e che dovrebbe avvenire entro giugno.
Illustrando oggi il documento, il politico 31enne ha indicato in 45 milioni l’entità del fondo per il 2014, di cui circa 20, da replicare nei due anni successivi, dedicati alla nuova occupazione.
Poco meno della metà del fondo andrà in ristrutturazioni e prepensionamenti in base alla legge 416 e una piccola parte anche ad ammortizzatori sociali cofinanziati dagli editori. Si valuta che tale parte potrebbe riguardare circa 150-160 giornalisti che andrebbero a usufruire dei prepensionamenti. La rimanente metà, circa 20 milioni, andrà dunque ad incentivi per la nuova occupazione e per le stabilizzazioni.
Lotti stima che in tre anni si possano raggiungere 1000 nuovi occupati con un picco nella seconda metà del 2015. Con un collegamento al nuovo contratto nazionale dei giornalisti che attende la firma, si prevede che le linee guida stabiliscano degli incentivi per il tempo determinato e degli incentivi maggiori, fino quasi alla totalità, per il tempo indeterminato. L’obiettivo finale è inserire meccanismi di verifica per garantire gli incentivi a chi stabilizzerà definitivamente i nuovi assunti.