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Fondo editoria, Stampa romana: privilegiare occupazione e innovazione

Il Direttivo della Associazione Stampa Romana ritiene che l´introduzione nella Legge di Stabilità del “fondo straordinario per gli interventi di sostegno all´editoria” (120 mln di euro nel triennio 2014-2016) sia un gesto importante da parte del Governo. Lo si legge in un comunicato. In particolare è positivo che le finalità del fondo siano “incentivare gli investimenti delle imprese editoriali, anche di nuova costituzione, orientati all´innovazione tecnologica e digitale e all´ingresso di giovani professionisti qualificati nel campo dei nuovi media e a sostenere le ristrutturazioni aziendali e gli ammortizzatori sociali”. Alla luce, però, di vicende come quella della contrastata e, per certi versi opaca, richiesta di stato di crisi a La Repubblica, o, peggio ancora, quella del minacciato licenziamento di 20 giornalisti e 3 poligrafici all’Agenzia Adnkronos, o il grave impasse in cui versa una testata storica come L’Unità (solo esempi più recenti del distorto e strumentale uso delle norme sugli stati di crisi già posto in essere da diversi editori a partire da Caltagirone e Rcs), vadano indicati con chiarezza gli ambiti e le priorità sulle quali investire le risorse del Fondo. Senza trascurare pubblicazioni, sia di carta stampata che online, nell’area dell’informazione specializzata di settore o a elevato valore culturale.
Il Direttivo – continua la nota – chiede alla Fnsi di precisare in tempi brevi e coinvolgendo tutti gli organismi della categoria, quali siano le linee che la Federazione intende indicare al sottosegretario Legnini, che ha il compito di stendere il decreto attuativo. Il Direttivo Asr ritiene che vadano privilegiati gli investimenti produttivi in innovazione e occupazione, attraverso meccanismi misurabili di rapporto fra i finanziamenti e gli organici. Sul versante delle crisi aziendali e degli ammortizzatori sociali, vanno selezionate attentamente, caso per caso, le attribuzioni finanziarie. Lo scopo – insiste Stampa Romana – deve esser quello di privilegiare le situazioni gravemente compromesse e impedire usi impropri degli ammortizzatori che, ricorda il Direttivo, sono un sostegno ai lavoratori e soltanto indirettamente alle imprese. Troppe volte invece, negli ultimi anni, sono stati utilizzati come finanziamento indiretto ad aziende che hanno poi distribuito utili e stock-option impiegando così indebitamente soldi pubblici a fini privati. L’intervento del Governo con il Fondo straordinario deve essere anche l’occasione per riaprire il confronto su un’urgente riforma della Legge 416. A cominciare dalla revisione degli attuali criteri anagrafici e contributivi per i prepensionamenti che stanno mettendo in grave difficoltà l’intero sistema previdenziale dei giornalisti.

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