I tagli al fondo globale per l’editoria «potrebbero essere, per dimensione e qualità, una ferita mortale alla libertà di informazione», dice Gian Guido Folloni, ex ministro per i Rapporti con il Parlamento e già direttore dal 1982 al 1990 del quotidiano Avvenire, convinto che sia piuttosto «possibile risparmiare senza ferire il sano pluralismo informativo e in un confronto tra governo e parti sociali sulla base di tre proposte». «Prima – suggerisce Folloni – togliamo dal ‘pro temporè il rapporto informazione-Politica e riportiamolo a una trasparente terzietà, assegnando all’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni e ai Co.Re.Com. di ogni Regione la responsabilità di accertare la qualità nei diritti-doveri per accedere alle risorse pubbliche. Secondo, le Regioni rendano autonomi e professionalmente qualificati i Co.Re.Com., cosa oggi molto discutibile. Terzo, si emani una direttiva che impedisca di confondere testate vere da quelle per raccolte fondi ad associazioni fantasma. Sono tre proposte – conclude – a costo zero».
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