La Fnsi propone il nome di Riccardo Laganà a presidente della Rai. La provocazione porta la firma del presidente Beppe Giulietti. Il numero uno della Federazione nazionale della Stampa ha proposto Laganà in quanto “unico consigliere nominato perché eletto dai dipendenti del servizio pubblico”.
Fnsi: “Su Rai, Draghi dia segno di discontinuità”
Giulietti, nel corso della manifestazione indetta da Usigrai nei giorni scorsi in piazza Apostoli ha poi spiegato i motivi della sua provocazione. E si è rivolto direttamente a Mario Draghi. “Il presidente del Consiglio dia un segno, dimostri che rompe sul serio con il passato, faccia vedere che non c’è paura. Non ne faccio una questione di nomi, se vuole cambiare realmente, nomini l’unico consigliere che non è riconducibile al governo o alle forze politiche”.
Fedeli (Pd): “Bene rielezione di Riccardo Laganà”
A sostenere le ragioni della “spoliticizzazione” della Rai, c’era anche il Pd. In particolare, la commissaria di vigilanza Valeria Fedeli. Che ha spiegato: “Il Partito democratico nella conferenza dei capigruppo in Senato ha chiesto alla presidente Casellati di raccordarsi con il presidente della Camera e indicare entro il mese di giugno la giornata per le elezioni di nostra competenza per i vertici Rai”. Valeria Fedeli ha ringraziato “tutti i dipendenti e le dipendenti della Rai per l’impegno ad eleggere il loro rappresentante e faccio gli auguri a Riccardo Laganà che ha lavorato bene nel precedente consiglio di amministrazione”. Dunque ha aggiunto: “Non a caso è stato ampiamente rieletto e ci auguriamo vadano ad affiancarlo rapidamente i nuovi componenti del Cda che il Parlamento deve eleggere”.
“Servizio pubblico è raccontare la realtà”
Come Pd, ha detto Fedeli: “anche noi siamo molto preoccupati che questo ritardo faccia rimandare la funzione di rilancio della Rai di cui ha bisogno il Paese. Quella di Viale Mazzini è una mission pubblica necessaria all’Italia per accompagnarla nel processo di trasformazione che già sta avvenendo”. E dunque: “Il compito del servizio pubblico è anche raccontare chi non possiamo lasciare indietro nella transizione digitale, nella qualità dell’informazione e nel rispetto dei diritti umani”. Infine ha concluso: “Siamo anche già pronti oltre che al rinnovo del consiglio di amministrazione nel proseguire la riforma della governance della Rai. L’ottava commissione al Senato ha iniziato il suo percorso”.