Oggi pomeriggio la Fnsi terrà una conferenza stampa per presentare la sua agenda per i giornalisti al governo che verrà. E lo farà in una campagna elettorale a dir poco lunare, tra aumenti indiscriminati che scuotono dalle fondamenta l’economia e tra partiti più appassionati di cartoons che di idee. I giornalisti, già da tempo, hanno notato come la politica non parli, per niente, del futuro dell’informazione. Eppure le questioni ormai si affastellano. Anche perché nel corso degli anni, o forse dei decenni…, nessuno ha avuto mai la bontà di metterci davvero mano.
La Fnsi ha annunciato l’appuntamento previsto per il pomeriggio di oggi alle ore 15.30 presso la sede di corso Vittorio Emanuele II a Roma. Il sindacato dei giornalisti alza la voce. E denuncia: “C’è in Italia un’emergenza informazione. Che non è soltanto emergenza occupazionale, ma anche e soprattutto emergenza democratica. Senza un’informazione di qualità, infatti, il rischio di tenuta delle istituzioni della democrazia liberale è altissimo”. Si tratta di questioni che sono diventate concrete e reali, che dal piano delle idee si sono tradotte in quotidiano. Ricordate le fake news ai primissimi tempi del Covid?
Ma alla politica, che ha il fiato corto di chi tenta di estorcere un voto in più a una platea di elettori disillusa, sfiduciata e orientata in massa verso l’astensione, Fnsi ha aggiunto: “Da tempo la politica ha voltato le spalle all’informazione: il tema è completamente assente dalla campagna elettorale in corso. Niente di nuovo, considerato che anche nella legislatura appena conclusa le forze politiche, in modo trasversale agli schieramenti, hanno fatto in modo che nessun provvedimento di riforma strutturale dell’ editoria, a cominciare da una nuova legge di sistema, fosse messo a punto”.
Quindi la denuncia: “Il silenzio assordante dei partiti e dei singoli candidati alle elezioni del 25 settembre prossimo su temi cruciali come la tenuta del mercato del lavoro, il rilancio dell’occupazione e il contrasto al precariato, la difesa della libertà di espressione e del diritto di cronaca, sempre più minacciati da violenze, atti intimidatori, azioni giudiziarie temerarie e norme di legge restrittive, non è più accettabile”. Infine Fnsi ha spiegato: “La politica ha voltato le spalle all’informazione. Alcune domanda a Governo e Parlamento che verranno”.
La Federazione nazionale della Stampa italiana, insieme con l’Ordine dei giornalisti e gli altri enti della categoria, domani illustrerà nel corso di una conferenza stampa le questioni che fin da ora saranno sottoposte al prossimo Governo e al prossimo Parlamento.
E se non basterà, sottolinea la Fnsi nel ribadire il suo impegno per risolvere i problemi dei giornalisti, “saranno necessarie azioni mirate di sensibilizzazione e di mobilitazione per indurre il nuovo Governo e il nuovo Parlamento a cambiare approccio nei confronti di quello che è un settore vitale per la democrazia”.
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