La Fnsi critica apertamente il licenziamento del caporedattore di Marie Claire Alba Solaro e sottolinea il pericolo della Legge Fornero: “Procedura avviata senza avvisare il Comitato di redazione. Utilizzata anche per la nostra categoria l’arma di una legge che consente di fatto un ricatto latente per qualunque collega”
Il licenziamento della giornalista Alba Solaro, caporedattore di Marie Claire, deciso dal gruppo Hearst è destinato a segnare una svolta simbolica. Ne sono convinti i rappresentanti della Federazione Nazionale Stampa Italiana che scrivono in una nota: “Un gruppo serio, con una solida tradizione sindacale, ha deciso di licenziare una giornalista e ha avviato la procedura senza nemmeno avvisare il Comitato di redazione”.
Ci sono stati vari incontri con il sindacato e sono state proposte soluzioni di vario genere, spiegano ancora dalla Fnsi, “dagli ammortizzatori sociali sulla redazione per gestire l’esubero alla ricontrattazione della posizione contrattuale ed economica della collega”. Ma non c’è stato modo di far tornare l’azienda sulla sua decisione.
Nella nota diffusa dalla Fnsi vengono criticate le “ingiustificate motivazioni che riguardano il licenziamento di Alba Solaro” e le “modalità brutali e inspiegabili con cui è stato attuato”. Il sindacato, inoltre, “ritiene pericoloso il ricorso alla Legge Fornero per licenziare i giornalisti. Utilizzare anche per la nostra categoria l’arma di una legge che consente di fatto un ricatto latente per qualunque collega, con la motivazione pretestuosa del motivo economico o della soppressione della funzione, mette a repentaglio la libertà di stampa, base della vita democratica di questo Paese”.
Fino a questo momento la Legge Fornero non era mai stata utilizzata dai grandi gruppi editoriali. Però, conclude la nota della Fnsi, “il fatto che si cominci è un pessimo segnale, che dovrebbe mettere in allarme tutti: i giornalisti, ma anche i cittadini, le istituzioni e la classe politica. La Federazione nazionale della stampa lo ribadisce con forza e auspica su questo tema anche la mobilitazione dei Cdr e della categoria”.