Il sindacato dei giornalisti italiani ed il ministero dell’Istruzione hanno firmato la scorsa settimana un protocollo di collaborazione con lo scopo di contribuire alla crescita della cultura dell’informazione nel nostro Paese. Presso la sede della Federazione Nazionale Stampa Italiana il ministro Stefania Giannini ed il segretario generale del sindacato, Raffaele Lorusso, inseme anche al presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, hanno incontrato molti colleghi ed illustrato il dettaglio della cooperazione futura.
Il protocollo, dal titolo “Scuola e informazione: culture, cittadinanza, diritti e legalità”, avrà durata triennale ed il ministero interverrà attraverso la Direzione Generale per lo Studente. I vari progetti che verranno realizzati verranno articolati sui territori con gli uffici scolastici regionali, gli istituti e le associazioni regionali della stampa. A coordinare il protocollo su scala nazionale sarà il responsabile della Fnsi per la formazione, Paolo Butturini.
La Giannini ha spiegato che mettendo insieme scuola ed informazione “vogliamo mettere insieme due componenti della società che svolgono una funzione sostanzialmente complementare. La scuola ha un compito educativo fondamentale per far sì che ogni bambino, diventando adulto, possa conoscere quello che lo circonda ed orientarsi in una società sempre più complessa, che offre sempre più fonti, spesso in contraddizione”.
Dal canto suo, Lorusso ha voluto sottolineare che “questa è un’occasione per ripensare il rapporto con i lettori e per promuovere quella che è la buona informazione. capire i limiti e le criticità della nostra professione”. Quali? Il segretario della Fnsi punta il dito contro l’autoreferenzialità: “se i giornali non si leggono è anche colpa di chi l’informazione la fa, quindi dei giornalisti”.
Dall’anno scolastico 2016/2017, quindi, i giornalisti entreranno nelle scuole ed incontreranno professori e studenti per costruire insieme percorsi di approfondimento su tematiche come ad esempio libertà di informazione, legalità, diritti e doveri di cittadinanza.
I primi due progetti che partiranno riguardano legalità e social media. Nel primo caso, il focus dal titolo “A mano disarmata – la fabbrica fantasma” sarà incentrato sul ruolo dell’informazione nella lotta alle mafie. Particolare attenzione sarà rivolta al tema dell’arricchimento della grande criminalità attraverso la contraffazione e il commercio in genere di prodotti illegali, anche attraverso i docu-film di Mimmo Calopresti e di Attilio Bolzoni.
Per quel che riguarda i social media, l’intento sarà quello di aiutare i giovani a districarsi nei profondi mutamenti indotti nei processi comunicativi e informativi dalla travolgente crescita dei social network.
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