La Fnsi rompe gli indugi e si schiera nettamente dalla parte dei giornalisti. Di tutti i giornalisti italiani. Può sembrare strano, ma nel dibattito iniziato a gennaio sulla questione del fondo pubblico per l’editoria il sindacato non si era mai espresso chiaramente sul mondo delle cooperative e del non profit. Tanto che una delegazione di giornalisti soci di cooperative editoriali ha ritenuto fosse il caso di incontrarsi per chiarire la situazione.
Finalmente, nella riunione di ieri a Roma, il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, ha sciolto gli indugi. Come riporta il sito www.menogiornalimenoliberi.it, Lorusso ha dichiarato che “il fondo per l’editoria, che in questi anni ha consentito la sopravvivenza di numerosi giornali in cooperativa, va ripristinato e alimentato con fondi aggiuntivi: in questa battaglia la Fnsi è al fianco dei giornalisti di queste realtà, legittimamente preoccupati per i loro posti di lavoro”.
Le linee di riforma annunciate finora dal Governo hanno lasciato più di una perplessità, il timore dei giornalisti delle cooperative è che il fondo ordinario per l’editoria venga smontato a poco a poco. Se così dovesse essere verrebbe meno la garanzia di un reale pluralismo dell’informazione, uno dei beni fondamentali per qualunque democrazia. E poi, questione non certo secondaria, almeno tremila persone (solo considerando chi vive nelle piccole redazioni) rischierebbero di perdere il lavoro.
Il segretario della Fnsi ha evidenziato che la riforma dell’editoria è un’occasione da non lasciarsi sfuggire per ridare impulso a tutto il comparto e per provare a rilanciare uno dei settori che più duramente sta soffrendo la crisi economica. Secondo Lorusso, infatti, “il principio alla base del contributo pubblico alle imprese editoriali in cooperativa e ai giornali espressione di minoranze linguistiche e no profit va difeso e rilanciato. I finanziamenti pubblici devono premiare chi crea occupazione vera e regolare”.
Lorusso ha centrato un punto fondamentale, quello del merito. La trasparenza ed il rispetto delle regole sono alla base di una buona riforma del comparto, ed anche il segretario della Fnsi ci ha tenuto a sottolineare la necessità di “espellere dal sistema chi non rispetta le regole e chi crede di poter agire aggirando leggi e regolamenti, come purtroppo è avvenuto in passato. In un quadro generale di rigore e di trasparenza, è possibile garantire il pluralismo dell’informazione, soprattutto a livello locale, e la salvaguardia di migliaia di posti di lavoro. L’auspicio – ha concluso Lorusso – è che il confronto avviato dal governo porti all’adozione di provvedimenti che ridiano slancio all’intero settore”.
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