I giornalisti scendono in piazza contro quelli che sono stati interpretati quali attacchi all’autonomia dell’Inpgi e, quindi, della professione giornalistica. A guidare la manifestazione la Fnsi che, con il segretario Raffaele Lorusso ha spiegato le ragioni della protesta. “Questa è solo la prima di una serie di iniziative di mobilitazione. Se serve arriveremo fino allo sciopero generale per scongiurare ogni tentativo di mettere in discussione l’autonomia della professione e l’Inpgi. L’Istituto è in crisi a causa di dieci anni di stati di crisi e prepensionamenti. Ora il governo ha stanziato nuove risorse per accompagnare i colleghi fuori dalle redazioni, senza prevedere un adeguato ricambio. Per noi questo non è accettabile”.
Altro tema al centro dell’iniziativa quello della difesa del lavoro e del contrasto al precariato. Lorusso ha aggiunto: “Il sottosegretario Martella ha annunciato l’inserimento della norma per evitare il commissariamento dell’Inpgi nel decreto ‘Milleproroghe’. Lo ringraziamo, ma diciamo anche è arrivato il momento di parlare di riforme. È necessario che parta da subito un tavolo di confronto nel quale affrontare tutte le criticità del settore. Servono investimenti. Serve riportare gli editori al tavolo. Senza lavoro non ci può essere previdenza. Il modello non può essere quello di buttare fuori i colleghi dalle redazioni e affidare il lavoro a giornalisti precari, pagati pochissimo, senza diritti né garanzie”.
Un appello, infine, a governo e parlamento dopo che, come ha sottolineato Lorusso: “ancora una volta negli ultimi giorni un emendamento per abolire i contratti co.co.co nel giornalismo è stato respinto. Continueremo a chiedere l’approvazione di questa norma di civiltà perché i co.co.co sono i rider del giornalismo. Superare i contratti co.co.co è per noi una priorità”.
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