La Fnsi torna a bastonare il governo e lo fa sul tema delle norme che impediranno, in nome del garantismo, la pubblicazione del testo delle ordinanze di custodia cautelare. Per la segretaria generale del sindacato, Alessandra Costante, “dietro l’etichetta del garantismo e nascondendosi dietro la presunzione di non colpevolezza, il governo si appresta a peggiorare ulteriormente la norma Costa, estendendo il divieto a tutti gli atti cautelari, compresi i sequestri disposti dal Gip. Ai giornalisti, come ormai ci ha abituato il governo, la manganellata di sanzioni economiche”.
Costante si riferisce al parere presentato dal deputato di Fratelli d’Italia Andrea Pellicini allo schema di Decreto legislativo per l’attuazione di quella che è già stata ribattezzata come legge bavaglio. Parere che suggerisce al governo di inasprire le sanzioni e di estendere i divieti a tutte le misure cautelari personali e che è stato pubblicato, uguale, alle Commissioni Giustizia della Camera (dove il voto è stato rinviato) e del Senato (dove invece è stato approvato). Il documento chiede che “il complessivo sistema sanzionatorio andrebbe comunque ripensato di modo da conferire effettività al divieto e costituire un ragionevole argine alla sistematica violazione del medesimo” dal momento che “le attuali sanzioni si risolvono nella possibilità di estinguere il reato attraverso l’oblazione con il versamento di una somma irrisoria” e che pertanto non produrrebbe “un effetto realmente deterrente”. Costante lancia l’allarme anche agli editori: “Questa volta il manganello sanzionatorio dovrebbe toccare anche gli editori perché per una certa politica le notizie non rientrano nel diritto all’informazione stabilito dall’articolo 21 della Costituzione, ma sono solo un modo per vendere i giornali”.