Beppe Giulietti ha rinunciato. All’ultimo momento il leader del sindacalismo dei giornalisti degli anni Novanta ha ritirato la candidatura alla Presidenza della Federazione nazionale della stampa. E’ questo l’esito più clamoroso e imprevisto de 27esimo congresso nazionale della stampa svoltosi a Chianciano. Le varie anime sparpagliate di “Autonomia e solidarietà”, la corrente di centrosinistra che ha eletto i vertici della Fnsi negli ultimi 20 anni, non hanno trovato l’accordo sul nome dell’attuale capo di Articolo 21 ed ex parlamentare del Partito democratico. Raffaele Lorusso è stato eletto segretario della Fnsi al Congresso di Chianciano: 213 voti a favore contro i 70 di Carlo Parisi su 309 delegati. Il nuovo presidente è invece Santo Della Volpe. Nato a Conversano, in provincia di Bari, il 5 dicembre 1967, Lorusso è giornalista professionista dal 1999. Dal 2000 è nella redazione di Bari de La Repubblica, dopo aver lavorato per La Gazzetta del Mezzogiorno. Ricopre la carica di presidente dell’Associazione della Stampa della Puglia per il quadriennio 2012-2016. Ora prende il posto di Franco Siddi, per sette anni segretario e per sei presidente del sindacato dei giornalisti. Tra le priorità del suo mandato mette la lotta al precariato. “Bisogna capire prima chi sono i precari, distinguendo l’area dei dipendenti e del lavoro autonomo – spiega all’ANSA -. I precari sono già all’interno della professione, ma senza tutele: per queste figure bisogna costruire percorsi di inclusione nel perimetro contrattuale. Poi c’è l’area del lavoro autonomo, con free lance che non hanno tutele e devono fare i conti con livelli retributivi molto bassi”. L’accordo sull’equo compenso – sottolinea – “ha fissato un perimetro minimo, tutto quello che c’è di più va pagato di più. Bisogna tenere presente che prima dell’accordo c’è una legge scritta malissimo, che fa acqua da tutte le parti. E poi che l’applicazione dell’accordo è stata in alcuni casi pessima, perché gli editori usano meccanismi di moltiplicazione al ribasso inaccettabili”. Si parte dal rinnovo contrattuale siglato lo scorso giugno, che ha spaccato il sindacato. “Il contratto io l’ho sottoscritto perché difendo il valore della contrattazione in questa fase storica – afferma -. Nessuno dice che è la ricetta della felicità, ma l’aspetto maggiormente positivo è la sopravvivenza di norme e regole, che non era scontata alla vigilia”. Lorusso è pronto ad aprire un tavolo con il governo sulla riforma dell’editoria. “E’ positivo che il governo, annunciando una riforma, abbia auspicato un dialogo anche con noi – fa sapere -. Per quanto riguarda i contributi a agenzie, giornali e emittenza locale, occorre difenderli, ma vanno erogati a chi crea occupazione vera e non fittizia. Il governo ha cominciato a muoversi in questa direzione, ma si può fare di più”. Nella notte il Consiglio Nazionale ha eletto presidente Santo Della Volpe, giornalista del Tg3, socio fondatore di Articolo 21 e presidente di Libera Informazione. “Sarò presidente di tutti, mettendo al centro diritti e doveri dei giornalisti e qualità dell’informazione” afferma, spiegando tra i primi punti in agenda ci sarà “la battaglia contro la legge sulla diffamazione” in discussione in Parlamento. “Un pensiero forte va ai precari e ai giovani che si affacciano alla professione – ha detto ancora -. I colleghi di frontiera sono anche quelli più esposti oggi. (Fnsi)