Fnsi, Associazioni regionali di stampa di Bologna, Firenze, Milano, Roma, Genova, Venezia, Ancona e Perugia e Cdr di Qn, il Resto del Carlino, La Nazione, il Giorno e Q.Net si sono incontrati a Roma per esaminare la situazione del Gruppo Poligrafici Editoriale. Nel corso della riunione – si legge in una nota – è stata espressa preoccupazione per l’atteggiamento di un’azienda che, ancor prima del termine dello stato di crisi vigente previsto per il 31 maggio e che ha portato all’espulsione di una cinquantina di colleghi, ha fatto sapere di volere richiedere un nuovo stato di crisi, senza soluzione di continuità con il precedente, finalizzato al prepensionamento di una trentina di giornalisti e la proroga per un ulteriore biennio della solidarietà. Il Sindacato – continua la nota – impegnato proprio in queste settimane a discutere con il Governo sulla destinazione delle risorse dedicate al settore dell’editoria, già stanziate nella legge di stabilità, ritiene improponibile tale richiesta tanto più da parte di un’azienda che dai primi anni Novanta ricorre sistematicamente agli ammortizzatori sociali pagati, in gran parte, dalla categoria attraverso l’Inpgi. Ritiene essenziale, invece, la proposizione di una progettualità specifica che individui il carattere strategico del giornalismo professionale come base di rilancio dei media del gruppo, in un’ottica di sviluppo verificabile su cui misurare l’organizzazione editoriale e la consistenza delle redazioni. Questa vicenda, come altre, ripropone con forza – prosegue il comunicato – la necessità di una discussione e di un confronto sui meccanismi previsti dalla legge 416 che oramai ha parametri che incidono pesantemente sul sistema di solidarietà e ne mettono a rischi la sua autonomia. Previdenza e socialità della categoria, quando chiamati in causa per interventi tanto onerosi e ripetuti di solidarietà, diventano di fatto azionisti determinanti delle aziende, senza poter svolgere alcun ruolo efficace di iniziativa e controllo di gestione. E’ arrivato il tempo di affidare ai lavoratori, in questi casi, poteri di vigilanza e verifica negli organismi di controllo societario.Quanto ai comportamenti scorretti che si verificano in molte imprese editoriale in occasione di prepensionamenti, la Fnsi le diffida a impiegare colleghi pensionati come fossero ancora dipendenti e invita tutti i Cdr interessati a far prevenire alla Federazione della Stampa segnalazioni di specifiche violazioni contrattuali e previdenziali, su cui farà precise denunce al Ministero vigilante sugli stati di crisi e al servizio ispettivo dell’Istituto di Previdenza Inpgi.