“L’informazione continua a essere sotto attacco per via legislativa”. La Fnsi colpisce duro e attacca il ministro alla Giustizia Carlo Nordio e, soprattutto, la sua riforma in materia di intercettazioni e della loro pubblicabilità sui giornali. La Federazione nazionale della stampa italiana conferma di nutrire una “forte preoccupazione per l’annunciata riforma della giustizia”. E ciò perché, secondo la sigla sindacale dei giornalisti italiani, “alcune disposizioni delineate dal ministro Carlo Nordio vanno nella direzione della compressione del diritto di cronaca, già fortemente minato dal decreto Cartabia sulla presunzione di innocenza”.
La Fnsi pone al ministro Nordio e al governo “quattro semplici domande”. La prima: “Perché c’è bisogno di andare a normare contenuti già regolamentati in maniera netta e univoca dal Codice di procedura penale?”. Poi, con la seconda, il tono del documento Fnsi si fa più duro: “Si vuole avvisare e quindi intimorire le giornaliste e i giornalisti?”. La terza domanda è quasi un quesito retorico ma, politicamente, solleva temi importanti: “Chi ha paura della libertà di stampa più volte richiamata anche dal presidente della Repubblica quale presidio fondamentale della società democratica?”. L’ultima è netta: “Perché sempre e comunque colpevolizzare le croniste e i cronisti?”.
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