“LaPresse prende i contributi e licenzia i giornalisti”, l’accusa in una nota diffusa da Stampa Romana e sottoscritta dalla Fnsi e dell’Assostampa di diverse regioni italiane. Con la richiesta di apertura di un tavolo con l’editore. “La richiesta arriva all’indomani dei licenziamenti di corrispondenti, tutti nel Sud Italia -spiegano Fnsi e Asr- che l’azienda ha motivato con una presunta riorganizzazione legata alla necessità di ridurre i costi e adottare un diverso modello organizzativo per la copertura del territorio nazionale. Licenziamenti che il sindacato contesta e denuncia con forza, affiancando i colleghi nelle singole vertenze”. Ma i giornalisti hanno intenzione di fare sul serio e preannunciano: “La vicenda sarà anche portata ufficialmente all’attenzione del Dipartimento per l’Informazione e l’ Editoria, dal momento che LaPresse beneficia dei contributi per il sostegno all’informazione primaria stanziati dalla presidenza del Consiglio dei ministri -prosegue la nota- Fnsi e Associazioni regionali di Stampa ritengono infatti inopportuno che un editore che percepisce fondi della collettività poi licenzi in questo modo i propri giornalisti. Ancor di più considerato che di recente l’agenzia di stampa ha anche stretto un accordo per servizi di informazione sui Frecciarossa con Trenitalia, azienda a partecipazione statale”.
Insomma la vicenda è incardinata e sarà compito del sottosegretario Alberto Barachini dipanare una matassa spinosa e complessa.
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