Italia ancora Cenerentola rispetto ai principali Paesi del mondo in fatto di vendite di quotidiani. Nel 2007, secondo i dati resi noti nel Dossier della Fieg, ne sono stati venduti mediamente al giorno 5,4 milioni (con un trend in calo sia nei confronti del 2006 che del 2005 e la tendenza è proseguita nel 2008) pari a 91 copie ogni 1.000 abitanti, di cui 109 al Nord, 105 al Centro e “solo” 58 al Sud. Decisamente lontani dalle 624 copie ogni mille abitanti del Giappone, i 580 della Norvegia, i 491 della Finlandia, i 449 della Svezia, i 308 del Regno Unito e i 290 della Germania.
Il rapporto, nel nostro Paese, migliora se si considera la free press innalzando le copie diffuse a 193,4. Difatti, la lettura dei quotidiani è progressivamente cresciuta dal 2001 arrivando nel 2008 ad oltre 23,2 milioni di lettori per una percentuale del 45,3%. In calo, invece, i lettori di settimanali (23,6 mln lo scorso anno) e di mensili (21,5 mln). A livello di categorie, i giornali politici nel 2007 hanno subito una flessione del 12%, i regionali del 3,1%, i pluriregionali del 2,9% e i nazionali del 2%. Gli sportivi (-1,6%) e i provinciali (-0,8%), pur perdendo copie, hanno invece mostrato una maggiore capacità di tenuta. Unica categoria che ha fatto eccezione è stata quella degli economici (+0,7%).
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