Fieg, Fnsi e quel “patto” per il piano quadriennale

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Apertura Fieg al congresso Fnsi. Il presidente Andrea Riffeser Monti, parlando alla seconda giornata dei lavori di Riccione, pur consapevole del fatto che “non abbiamo firmato il contratto” ha voluto mandare un “un messaggio di speranza” e annunciare che “ora siamo pronti a collaborare” per “andare avanti insieme davanti al governo” con il preciso obiettivo di “fare un piano di quattro anni con l’intento di fare in modo che le aziende non riducano più il personale”.
Riffeser Monti ha ammesso davanti alla platea dei delegati del sindacato dei giornalisti italiani che “l’aumento del costo della carta ha spinto alla riduzione delle foliazione, delle foto e degli articoli. Abbiamo dovuto ridurre i collaboratori e mancano le loro notizie. Questo all’editore dà fastidio, non sono contento”. Il presidente Fieg ha detto al congresso Fnsi che gli editori adesso vogliono “riprendere in mano la qualità del prodotto”. Ciò perché “in questo momento di crisi serve un patto quadriennale che ci dia soddisfazione e consenta ai cittadini di riprendere fiducia”.
Riffeser Monti ha snocciolato i numeri della crisi dell’editoria. “Negli ultimi anni ci siamo mossi in difesa della carta stampata e abbiamo messo in sicurezza per il momento il mondo editoriale. Ora chiediamo sostegni per rilanciare il settore e investire”.
Nel suointervento, Riffeser ha ricordato i numeri della crisi del settore. “Da sei milioni di copie vendute si è passati a un milione e mezzo, ma abbiamo 43 milioni di persone connesse che vanno informate, quindi abbiamo allargato la platea anche con i siti e il vostro lavoro è raddoppiato. Il fatturato dal 2005 a oggi è passato da 7,2 miliardi a 2,9 miliardi. Da 18 mila persone impiegate, tra cui 10 mila giornalisti, ora siamo a 10 mila persone tra giornalisti e altri addetti”.
“Il giornalista deve mediare tra istituzioni e cittadini”, ha affermato il presidente Fieg. “Anche alla luce del calo dell’affluenza alle ultime elezioni, noi abbiamo il dovere come editori e giornalisti di ristabilire fiducia nei confronti dei lettori, per farli tornare a votare”.
Un segnale importante, e positivo, Andrea Riffeser Monti lo rintraccia nel ravvedimento del M5s rispetto ai giornali e all’informazione più in generale: “Oggi sono ottimista perché quando ho iniziato ho subito avuto uno scontro con il sottosegretario all’editoria. Secondo quel governo il giornalista doveva scomparire. Questo di fatto non è avvenuto, anzi i Cinque Stelle a dicembre – e questo mi ha reso felice – hanno presentato un emendamento per prorogare gli aiuti al settore”.
“Vuol dire che si sono ravveduti e i giornalisti hanno vinto. Il vostro lavoro verrà rivaluto”.

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