Caltagirone Editore ha deciso di uscire dalla Fieg. La notizia è clamorosa, soprattutto se si pensa ai quotidiani (e relativi siti web) che fanno parte del gruppo: Il Messaggero, Il Mattino, Il Gazzettino, Il Corriere Adriatico, il Quotidiano di Puglia, e Leggo. L’editore era già da qualche mese sotto i riflettori per la vertenza dei poligrafici che non avevano gradito alcune decisioni, ma come si è arrivati a questo punto?
La decisione sembra essere una diretta conseguenza di una richiesta avanzata da Maurizio Costa, presidente della Fieg, il 19 aprile. Costa, insieme ai rappresentanti del comitato esecutivo della Federazione, voleva riesaminare l’iniziativa dell’editore dello scorso fine febbraio. Si tratta dell’apertura delle procedure di cessione del ramo d’azienda delle aree produttive del Gazzettino di Venezia, del Mattino di Napoli e del Messaggero di Roma. 4 complessivamente i licenziati (3 a Napoli, 1 a Venezia), mentre 77 dipendenti (tra amministrativi, diffusione, ufficio del personale, segreteria di redazione) dal 1° aprile sono passati alla Servizi Italia 15 srl.
La nuova società, creata ad hoc, applica il contratto del commercio. Una delle conseguenze è che alcuni interventi, come ad esempio quelli della legge 416 dell’editoria sugli ammortizzatori sociali (ad esempio i prepensionamenti) o il riconoscimento del cosiddetto Fondo Casella, non sono previsti dal nuovo contratto.
Anche i lavoratori “produttivi” (cioè delle aree stampa, prestampa, archivio, servizi tecnici informatici, area di preparazione, rotative) del Mattino e del Messaggero sono passati a nuove società, Stampa Napoli 2015 srl e Stampa Roma 2015. Queste decisioni hanno fatto scattare subito la protesta dei poligrafici, prima, e dei giornalisti, poi. Proteste a cui si sono uniti subito i colleghi di altre testate e i sindacati.
L’editore si è detto convinto di non essere andato contro alcuna regola con le sue decisioni, e ha spiegato inun comunicato stampa che, “dopo 20 anni di partecipazione attiva nella Fieg, ha deciso oggi di abbandonare l’associazione per diversità di vedute in merito al futuro del settore e allo sviluppo dello stesso”. L’ultimatum del 19 aprile non è proprio andato giù all’editore, Francesco Gaetano Caltagirone, che ha deciso di lasciare il comitato di presidenza della federazione, così come alla figlia Azzurra (amministratore delegato del Messaggero), che ha abbandonato la carica di vice presidente della categoria Quotidiani nazionali.
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