Fiamme all’auto della giornalista Tg1 Cinzia Fiorato

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Fiamme all’auto di una giornalista del Tg1 Cinzia Fiorato a Monterotondo, in provincia di Roma. L’episodio è stato denunciato nel fine settimana dal compagno della cronista, l’avvocato Enzo Iacovino che sui social ha spiegato l’accaduto collegandolo all’attività professionale di lei. Secondo Iacovino, l’incendio è stato di natura dolosa e sarebbe stato appiccato dopo che la Fiorato ha pubblicato le immagini di una rissa avvenuta alle tre di notte di venerdì scorso.

Per il legale, si è trattato dunque di un atto intimidatorio. Che, però, non fermerà l’impegno di Cinzia Fiorato. A cui, intanto, è arrivata la solidarietà del mondo giornalistico, istituzionale e della politica.

Dalla Fondazione Antonino Caponnetto, per voce di suoi due membri dell’Ufficio di Presidenza Dania Mondini e Claudio Loiodice a cui si unisce il Presidente Salvatore Calleri. “Da tempo l’avvocato Iacovino e la collega Cinzia Fiorato sono impegnati nel denunciare pubblicamente il degrado sociale e traffici illeciti che si svolgono nel comune di Monterotondo contro i quali hanno esposto più volte denuncia. Si faccia luce sull’accaduto e si individuano presto i responsabili dell’accaduto”.

Anche Usigrai ha voluto esprimere “solidarietà e vicinanza alla collega Cinzia Fiorato. L’incendio dell’auto della giornalista del Tg1 è un gravissimo episodio. Si faccia subito luce su quello che è accaduto e si individuino i responsabili”.

Maurizio Pizzuto, portavoce del Gruppo Gino Falleri – Giornalisti 2.0, ha affermato: “Il Paese civile non accetta e non può accettare simili violenze. Per quanto ci riguarda siamo accanto a Cinzia Fiorato e a Vincenzo Iacovino, ma anche accanto alla parte migliore della città di Monterotondo che da mesi subisce in silenzio angherie violenze e soprusi di ogni genere per come puntualmente documentato e denunciato dalla coppia Iacovino-Fiorato”.

Dura la presa di posizione di Roberto Rossi, vicepresidente dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio. “L’attentato contro Cinzia Fiorato è un segnale gravissimo che deve farci riflettere tutti. Dobbiamo ritrovare il coraggio della denuncia corale tutti noi, la stampa non può subire violenze di questo genere senza reagire o peggio ancora stando in silenzio”. Per Rossi inoltre. “Serve una mobilitazione generale contro il malaffare e la violenza criminale, e se è il caso una manifestazione di protesta pubblica da parte del giornalismo italiano a Monterotondo perché il Paese sappia cosa accade oggi alle porte di Roma”.

Il portavoce del Gruppo Gino Falleri – Giornalisti 2.0, Maurizio Pizzuto, ha chiesto che “intervenga il ministro dell’Interno per chiarire la dinamica e i responsabili: “Non si lasci questa vicenda sotto silenzio è un attacco alla stampa libera e al coraggio di una collega che insieme al suo compagno ha più volte denunciato le bande criminali che di notte governano impunite il territorio di Monterotondo”.

Il commissario di vigilanza Rai Federico Mollicone (Fratelli d’Italia) ha affermato. “Solidarietà a Cinzia Fiorato e al compagno Vincenzo Iacovino per l’attentato subito alla propria automobile il servizio pubblico intervenga a loro tutela e il ministero dell’Interno accerti immediatamente le responsabilità e garantisca la loro incolumità. Presenteremo atti parlamentari in questo senso”.

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