Tante le attese, meno numerose le sorprese per il nuovo programma in onda sulla Rai subito dopo il TG1 a firma del giornalista.
Ieri il TG1 ha consegnato la staffetta alla prima puntata del nuovo programma di Giuliano Ferrara “Qui radio Londra” erede, solo per la posizione nel palinsesto, dell’ormai lontano “Il Fatto” di Enzo Biagi.
“Io ho paura. Tutti abbiamo paura. Ma ciascuno vive la paura a proprio modo”. Queste le parole recitate come un vero e proprio mantra nel corso della trasmissione durata meno di 10 minuti.
Le immagini che hanno aperto il monologo del giornalista sono quelle di un Giappone distrutto dal terremoto e dallo tsunami. Le stesse che sono andate in onda a più riprese nel corso di tutti i telegiornali di questi giorni. L’attenzione, poi, si focalizza sulla voce della telecronista che parla in giapponese. “Un timbro calmo” dice Ferrara, che non tradisce le emozioni ma asseconda uno stile di vita che affronta “la paura in modo più riflessivo”, tecnologico ma arcaico.
Un prologo ben studiato nel pathos e negli accenti eppure, ad un’attenta analisi, prevedibile negli obiettivi. La paura deve essere domata, messa al guinzaglio, non stando al buio come vorrebbe l’Imperatore del Giappone (nel motivato tentativo di scongiurare una nuova Chernobyl, potrebbero replicare altri). Se il paese di Hiroshima ora “vincerà la battaglia a Fukushima, potremo dire che anche nella più grande devastazione quella fonte indispensabile di energia per i prossimi anni è relativamente al sicuro”. “Meglio riflettere piuttosto che rimpiangere” la chiosa finale.
Viva il Nucleare, dunque. Il governo ringrazia, mentre l’Europa, con la Germania e la Svizzera vanno da tutt’altra parte, viste le intenzioni della Cancelliera tedesca Angela Merkel, di rivedere gli impianti dei principali reattori e, magari, chiudere quelli più vecchi che non offrono sufficienti garanzie di sicurezza. Decisioni governate dall’emotività? Ai tedeschi l’ardua sentenza.
Nonostante le attese, per ora, di affermazioni scomode da parte del giornalista non ce ne sono state. Eccetto dichiarazioni di indiretto sostegno alla posizione dell’attuale governo sul Nucleare, ben interpretate altrove dalle parole del Ministro Romani che invita al controllo dell’emotività.
Manuela Avino