La proposta di legge presentata dal Pd per la riforma del comparto dell’editoria italiana penalizza senza motivo le edicole indipendenti. La Federazione nazionale giornalai (Fenagi) lancia l’allarme sottolineando che, sebbene “la razionalizzazione del sostegno all’editoria dovrebbe servire a rendere più efficiente il settore”, il disegno di legge indirizzerebbe i contributi esclusivamente agli editori.
La Fenagi, associazione che riunisce le edicole ed i rivenditori di quotidiani e periodici Confesercenti, commenta in questo modo alcuni punti della proposta avanzata dal Pd per l’istituzione del Fondo per il pluralismo e l’innovazione dell’informazione. Nel testo, infatti, è stato inserito un articolo che garantisce l’obbligo della parità di trattamento delle testate. Quest’articolo però, lamenta la federazione dei giornalai, riguarda solo i rivenditori esclusivi.
La Fenagi sostiene che così facendo “si penalizzerebbero ancora una volta le edicole indipendenti” che da un lato dovranno confrontarsi con la concorrenza di nuovi punti vendita e dall’altro saranno sempre obbligate a ricevere e pagare in anticipo tutti i prodotti editoriali registrati in tribunale. In questo modo andrebbero a finanziare agenzie di distribuzione e editori.
Anche le ipotesi di liberalizzazione ribadite nella parte finale della proposta di legge non vengono accolte con favore dagli edicolanti. L’organizzazione dei rivenditori osserva che le idee inserite nel testo erano state già espresse dal Governo prima della pausa estiva, nonostante fossero state proposte soluzioni alternative.
“Chiediamo al Governo di assumersi la responsabilità, come prevede la delega che Parlamento gli ha assegnato, di trasformare in articoli e commi le intenzioni e le soluzioni che sono state già trovate”, spiega la Fenagi. Le valutazioni nella presentazione del Progetto di legge sul Fondo del pluralismo, conclude l’associazione, “danno l’impressione di essere ancora in alto mare rispetto la reale conoscenza della rete di vendita e della grave situazione di crisi nella quale versano gli edicolanti”.
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