Fenagi applaude allo stanziamento da dieci milioni a favore delle edicole. Per i giornalai si tratta di una vera e propria “boccata d’ossigeno” per un comparto alle prese con una crisi davvero tenace. Il coordinatore nazionale di Fenagi, Ermanno Anselmi, ha spiegato in una nota le ragioni per cui l’organizzazione, che aderisce a Confesercenti, ha apprezzato la mossa annunciata dal sottosegretario alla presidenza del consiglio dei ministri con delega all’editoria, Alberto Barachini: “È tutto il mercato della vendita dei quotidiani in grave difficoltà. Negli ultimi trenta anni siamo passati dai dieci milioni di copie vendute, al giorno, a poco più di un milione. Già oggi, in Italia c’è solo un’edicola ogni 5mila abitanti, un fattore che contribuisce ulteriormente – in un circolo vizioso – alla riduzione dell’acquisto dei quotidiani cartacei”. Anselmi ha detto del provvedimento: “Una boccata d’ossigeno per un comparto che, secondo le nostre stime, entro il 2030, conterà poco più di 7.000 imprese, in sostanza una rivendita ogni 7.500 abitanti”.
Ma non è tutto: “Molti di questi punti vendita sono edicole storiche delle nostre città e, se dovessero chiudere, se ne andrebbe un pezzo di storia dei quartieri e dei borghi italiani. Senza considerare le tante famiglie che dovrebbero reinventarsi un mestiere, rinunciando a quella che, magari, era un’attività di famiglia, tramandata da generazioni. Un rischio desertificazione che, oltre ad un impoverimento, porterebbe ad una minore sicurezza nei quartieri: ricordo che le attività commerciali sono anche preziosi presidi territoriali”. Insomma, c’è tutto un pezzo di Paese che rischia grosso dalla crisi. Ma Anselmi vuol vedere positivo: “Anche se 13 milioni potrebbero non essere sufficienti per i 25 mila punti vendita italiani, ringraziamo per l’interesse mostrato nei confronti del nostro comparto. Attendiamo ora il decreto. Siamo, comunque, sempre in prima linea per il settore per impedire che alle nostre edicole tocchi la stessa triste sorte delle cabine telefoniche”.