I giornali sono i ‘cani da guardia’ della democrazia e pertanto gli articoli che attaccano l’operato della magistratura rientrano nell’esercizio di critica proprio della liberta’ di stampa. Per questo motivo la Cassazione ha assolto Vittorio Feltri denunciato per diffamazione dall’ex Pm Gherardo Colombo. La Corte d’appello di Brescia nel dicembre 2003 aveva condannato il giornalista a sei mesi (poi commutati in multa) per un editoriale pubblicato sul quotidiano ”Il Giorno” nel 1999, nel quale Feltri accusava il pool di Mani pulite di aver, ad un certo punto, svolto indagini solo su Silvio Berlusconi e non aver fatto la stessa cosa nei confronti degli ex comunisti. Accanto all’articolo compariva una foto di Colombo, circostanza che aveva fatto scattare la querela da parte del magistrato. La Cassazione (con la sentenza n. 25138) ha annullato la decisione dei giudici bresciani non solo perché, non si ravvisa nessuna accusa esplicita nei confronti di Colombo (semmai le critiche erano mosse all’intero pool di magistrati) ma anche perché, Feltri non è punibile in quanto ha agito secondo il diritto di critica garantito dall’art. 21 della Costituzione. ”Il ruolo fondamentale nel dibattito democratico svolto dalla liberta’ di stampa (dicono gli ‘ermellini’) non consente, in altri termini, di escludere che essa si esplichi in attacchi al potere giudiziario, perché, i giornali sono i ‘cani da guardia’ della democrazia e delle istituzioni, anche giudiziarie”.
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