Federico Monga non sarà più il direttore de Il Mattino. Andrà a La Stampa dove occuperà la poltrona di vicedirettore, tornando a Torino dopo dodici anni a Napoli. La notizia è diventata ufficiale nella giornata di ieri mentre adesso si apre il “toto-direttore” alla guida del quotidiano napoletano e meridionale per eccellenza.
Monga, prima di approdare a Il Mattino in qualità di direttore, ha iniziato a L’Unità e alla Provincia Cosentina. Quindi è diventato caposervizio al Giornale del Piemonte e infine è passato a La Stampa. Qui ha ricoperto il ruolo di responsabile dell’inserto Tuttosoldi, acquisendo la carica di vicecaporedattore all’Economia. Poi, nel 2010, il trasferimento a Napoli quando Il Mattino accolse Monga, allora vicedirettore, nella sede storica a via Chiatamone.
Federico Monga era stato nominato direttore de Il Mattino il 2 giugno del 2018. Poco meno di quattro anni fa. Al culmine di un processo di ridimensionamento e trasformazione della storica testata napoletana. Che, oltre a rivedere profondamente la pianta organica con un piano di prepensionamenti e licenziamenti, aveva abbandonato la sede storica a via Chiatamone per trovare alloggio a Torre Francesco, al centro direzionale di Napoli.
Monga ha sostituito Alessandro Barbano che se ne andò non senza lo strascico di polemiche. Ci fu anche chi parlò di “editto bulgaro” contro l’ormai ex direttore della testata. Si parlò dell’opposizione di Barbano ai ridimensionamenti e del suo presunto niet alle richieste dell’editore che gli avrebbe chiesto, secondo quanto riportò Repubblica, un atteggiamento più morbido nei confronti di Lega e M5s, all’epoca attori del primo governo Conte.
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