Fdi contro Report: “Interviste tagliate, repliche negate: è lecito questo metodo?”

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L’ultima puntata di Report ha sollevato l’ennesimo polverone e contribuito a scrivere una nuova puntata dello scontro tra Sigfrido Ranucci e la destra italiana. Il servizio presentato in onda, sulle inchieste a carico di un ex parlamentare e la messa in relazione di Fdi con i gruppi dell’area estrema e radicale ha non poco infastidito il partito di Giorgia Meloni. Che, a sua volta, ha lamentato di aver visto in tv la sua intervista (che poi lei ha ripubblicato uncut sui suoi social) malamente tagliata.

Fratelli d’Italia chiede lumi su Raitre e la gestione di alcuni dei programmi della terza rete nazionale. I parlamentari Federico Mollicone e Daniela Santanché hanno espresso al direttore di rete Franco Di Mare le loro perplessità su costi e scelte di opportunità anche in ragione degli ascolti conseguiti. Quindi l’attacco frontale a Report accusato, dopo l’ultimo servizio sul mondo della destra italiana, di non svolgere a pieno il suo lavoro di inchiesta e di presentare servizi tagliati e parziali.

I due esponenti di Fratelli d’Italia hanno spiegato in una nota: “Abbiamo incalzato il direttore di Rai3 Di Mare sugli ascolti reali della rete, sui costi di “Titolo V” e sull’eventuale conflitto fra il ruolo di direttore di rete ricoperto e la conduzione di “Frontiere” e, in particolare, sui metodi del giornalismo di Report e la loro collaborazione con il consorzio giornalistico internazionale Occrp”. E dunque: “L’aumento percentuale che viene raccontato sui giornali di Rai3 è soprattutto trainato dagli “asset”, i servizi di informazione come il Tg3 e i TgR, grandi bacini di utenza in questo periodo, e dallo spostamento di Fazio, che comunque porta alti numeri. I programmi di rete, infatti, sono in ribasso, come Agorà, ad esempio. Su “Titolo V”, ci chiediamo come mai un programma da 2% di share in prima serata, nonostante il target di Rai3, debba avere due studi fra Roma e Napoli e quali siano i costi”.

Quindi l’attacco a Report: “Inoltre, ci chiediamo quale sia l’operatività della nomina di Ranucci a Vicedirettore, date le deleghe attribuite che, fondamentalmente, riguardano solo la sua trasmissione. Il “metodo Report” è sempre lo stesso: interviste tagliate, come successo con Giorgia Meloni; informazioni riportate parzialmente; la negazione del diritto di replica, come avvenuto con Marsilio. Persino vicende come quella di Giuli, che ha visto violata la propria privacy con la messa in onda di una mail privata. Ci chiediamo se queste modalità del giornalismo investigativo non possano essere contrarie al Contratto di Servizio, in particolare il principio di indipendenza, e della deontologia professionale”.

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