FanPage passa ai contratti Uspi-Cisal, ok dai giornalisti

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FanPage, testata leader nel digitale edita dal gruppo Ciaopeople, passa alla piattaforma contrattuale Uspi-Cisal. Lo conferma un comunicato del comitato di redazione di FanPage che ha dato notizia del via libera dei giornalisti alla scelta aziendale. A motivare la decisione ilfatto che, per il Cdr, “questo nuovo contratto garantisce tutele e dignità ai giornalisti”.

L’accordo è stato raggiunto l’otto aprile scorso e l’assemblea dei giornalisti l’ha ratificato una settimana dopo, il 15 aprile, votando per il sì a larga maggioranza. A fronte di 25 voti favorevoli, infatti, si sono astenuti sei giornalisti mentre cinque erano assenti al momento della votazione. La premessa a questo accordo è la disdetta ai contratti sulla piattaforma Fnsi-Uspi che aveva portato nell’ambito del gruppo editoriale all’assunzione e alla stabilizzazione di trenta giornalisti.

“Quelli trascorsi sono stati mesi complessi, caratterizzati da un ardimentoso esperimento per portare a un tavolo di conciliazione tra editore, parte sindacale e Federazione Nazionale della Stampa Italiana”. Ha messo nero su bianco il cdr di FanPage dopo l’ok alla scelta. “Ipotesi di cui, a seguito di svariati tentativi, è stata infine constatata l’impossibilità per posizioni inconciliabili. Il comitato di redazione reputa questo nuovo contratto il momento iniziale di un percorso che garantisce tutele contrattuali e dignità a giornaliste e giornalisti che hanno continuato a lavorare in questi anni per dare forma e sostanza al giornale nonostante le incertezze determinate dal contesto. Rendere tale percorso più chiaro e definito, monitorarne le dinamiche e ampliarne il raggio d’azione e le sue possibilità per consolidare e allargare le tutele che offre ai lavoratori dovranno essere gli obiettivi futuri”.

La scelta dei giornalisti FanPage, e dunque quella del gruppo editoriale Ciaopeople, relativa all’applicazione dei contratti Uspi-Cisal potrebbe far discutere. Lo schema contrattuale è stato approvato due anni fa, nel 2020, e subito ha calamitato l’interesse di molte realtà editoriali, specialmente digitali. Ma insieme a questo, s’è sollevata anche la polemica,  scatenate dalla Fnsi quando il gruppo Citynews annunciò la scelta di voler aderire alla nuova piattaforma.

 

 

 

 

 

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