“Ho dapprima pensato, vista la giornata, ad uno sgradevole pesce d’aprile ma purtroppo l’intervento del governo sulle tariffe postali per l’editoria è un decreto già fatto che cancella il contributo. Come al solito senza nessun confronto, come al solito colpendo con determinazione e in modo indiscriminato la libertà di informazione”. E’ quanto afferma il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, in merito alla sospensione delle agevolazioni per gli abbonamenti postali ai giornali.
Altro che “riforma dell’editoria – aggiunge – con un ennesimo colpo di mano si vuole affossare le testate, ridurre il pluralismo e ricreare problemi seri all’occupazione. Si tratta di un atto di gravità pari alle censure e alla chiusura delle trasmissioni in campagna elettorale”. Per Fammoni “occorre reagire con la fermezza necessaria, dire basta a questo stillicidio di interventi e per questo tutte le associazioni, le organizzazioni sindacali e dei datori di lavoro si devono immediatamente riunire e decidere le iniziative necessarie. Il governo è stato costretto a tornare in dietro molte volte su provvedimenti sbagliati sull’informazione – conclude – succederà anche questa volta”
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