Il presidente del Cda della Publiepolis, Alberto Rigotti, di 64 anni, di Milano è stato scarcerato. Era stato arrestato ai primi di giugno dalla Guardia di Finanza di Cagliari per bancarotta fraudolenta a seguito del fallimento del gruppo editoriale Epolis, con un buco accertato di quasi 130 milioni di euro. Il provvedimento, chiesto dai difensori, ha avuto il via libera del pm Giangiacomo Pilia. Le indagini della Guardia di Finanza che avevano portato all’arresto del manager, finito in manette con altri indagati su ordine di custodia cautelare del gip di Cagliari, Giuseppe Pintori, erano scattate nel 2011 dopo il crac di Publiepolis, la concessionaria pubblicitaria del gruppo Epolis, che pubblicava numerosi quotidiani in tutta Italia. Nell’arco di quattro anni, dal 2007 al 2010, secondo quanto accertato dai militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Cagliari, beni e patrimoni di Publiepolis, per quasi 130 milioni, sarebbero stati utilizzati per pagare i creditori della capogruppo Epolis. Dalle indagini del pm Pilia, ha chiesto 19 rinvii a giudizio in merito alle inchieste per bancarotta legate al fallimento dei giornali del gruppo Epolis e al crac della concessionaria pubblicitaria Publiepolis, sarebbe anche emerso che gli indagati avrebbero destinato a proprio uso esclusivo automobili e ingenti somme di denaro prelevate dalle casse della società Publiepolis, utilizzando carte prepagate e bonifici. Il denaro sarebbe poi servito per le finalità più svariate con il pagamento di alberghi, viaggi, soggiorni e addirittura palestre esclusive.