“Sono vicino alla famiglia del bambino napoletano, appena undicenne, che si è tolto la vita in circostanze drammatiche. Lasciamo lavorare la magistratura affinché si faccia piena luce sull’accaduto. Tuttavia, secondo alcuni elementi che sembrano emergere dalle indagini, la giovane vittima sarebbe rimasta prigioniera di un ‘gioco estremo on line’. Se confermata l’ipotesi, si impone una seria riflessione sulla necessità di rafforzare ulteriormente la vigilanza sul web da parte delle forze dell’ordine. Voglio ricordare che in seguito al lockdown abbiamo assistito a una esplosione dei fenomeni di cyberbullismo, zoombombing, veri e propri ‘agguati’ tra minori organizzati on line, per non parlare di tutto ciò che accade nel deep web”. Lo ha dichiarato Domenico Falco, presidente del Comitato Regionale per le Comunicazioni della Campania.
“Il Corecom sta realizzando un’attività di prevenzione e informazione nelle scuole della Campania, ma adesso serve stringere le maglie di una rete istituzionale che coinvolga anche studenti, famiglie, docenti, esperti del settore e forze dell’ordine, per arginare questi fenomeni”.
“E’ nostra intenzione – ha aggiunto Falco – proseguire sulla strada del confronto diretto con i giovani per metterli in guardia dai pericoli della ‘Rete’ e offrire loro tutti gli elementi necessari a difendersi dalle insidie del web. Accanto a questo auspico la progressiva introduzione nell’offerta formativa degli istituti scolastici di corsi di educazione digitale che possano formare non solo gli studenti ma anche le loro famiglie su questi temi. Il Corecom è pronto a scendere in campo con ogni mezzo possibile a difesa dei nostri giovani”.
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