Meglio Facebook e YouTube: nella “classifica” dei social più efficaci nel contrasto alle fake news al tempo del coronavirus, “perde” Twitter che, secondo uno studio, non riuscirebbe che a bloccare poco più del 40% delle false notizie sulla pandemia.
Lo studio è arrivato dalla task force dell’Università di Oxford e del Reuters Institute. Sono stati esaminati 225 post, un campione ritenuto bastevole dagli analisti, per compirere un’analisi sulla reazione dei maggiori social rispetto alle bufale che girano in rete. Secondo i risultati dell’indagine, Twitter non è riuscita che a fermare 4 fake news su dieci. Molto meglio sarebbero riusciti a fare Facebook e Youtube, che hanno riportato uno score pari al 76% e al 73% di fake news individuate e bloccate.
Ma quale è la natura delle fake news? Per la maggior parte si tratterebbe di dichiarazioni o notizie vere ma pesantemente manipolate, decontestualizzate e restituite al pubblico ormai completamente stravolte. Si tratterebbe, così, del 59% del totale. Ma le bufale inventate restano seguitissime e completerebbero il 38% del campione preso in esame. I diffusori di notizie false, contro cui i controlli sono cresciuti del 900% secondo lo studio, prendono di solito politici, star o addirittura enti sovrastatali, come l’Oms, per accreditare fake news che convincono, però, i lettori e i frequentatori del social.
Marina Pisacane
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