La guerra delle fake news fa arrabbiare l’India che tira le orecchie a Facebook, Google e Twitter. Al governo Modi non vanno giù le bufale che continuerebbero a circolare sul conto di Nuova Delhi e dunque ha chiesto, ufficiale, ai “big” del settore di attivarsi per eliminare le fake news. Eppure gli appelli dell’esecutivo non avrebbe ottenuto risposte soddisfacenti e dunque i funzionari indiani avrebbero rampognato i responsabili di social e motori di ricerca.
Sullo sfondo c’è la questione, oltre che delle fake, anche della libertà d’espressione. Che però non può essere tutelata nel momento in cui veicola bufale capaci di comportare reazioni gravi, in un Paese multiculturale e grande come è l’India, dove le minoranze spesso e volentieri se le danno di santa ragione. Il governo ha dunque invitato a un tavolo i responsabili delle multinazionali del web a essere più attivi sul fronte della lotta alle fake news in India.
Come riporta Italia Oggi, citando Comparitech, sito dedicato alla tecnologia, i dati sono rilevanti e restituiscono la dimensione della lotta dell’India alle fake news. Il governo di Nuova Delhi, solo nel 2020, ha inoltrato poco più di 97mila richieste di rimozione dei contenuti ritenuti fasulli. Per lo più, le richieste sono arrivate all’indirizzo di Facebook e Google. Inoltre, il governo ha dovuto ricorrere alla legislazione d’emergenza per chiudere 55 canali di YouTube e account social accusati di diffondere notizie false.
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