Editoria

Le fake news e la lenta ripresa del giornalismo tradizionale

Internet è il presente del giornalismo. La moltiplicazione delle piattaforme sociali e le continue migliorie tecniche hanno reso la Rete il nuovo posto in cui si fa la informazione. Lettori e investitori pubblicitari hanno cambiato il focus delle loro attenzioni, imponendo alla carta stampata di evolversi per restare al passo delle nuove frontiere dell’informazione. Multimedialità e interattività sono le parole chiave dell’informazione digitale, nella quale il giornalista non ha più il ruolo chiave di intermediario che continua ad avere sulla carta stampata.
Tuttavia il rovescio della medaglia è che l’aumento della diffusione delle notizie genera casi in cui l’informazione data è distorta o, addirittura, ingannevole. Trattasi del fenomeno delle fake news, costantemente agli onori delle cronache. Sfruttando una delle caratteristiche principali di un social, la condivisione, la notizia falsa viene abbellita, integrata e propagata da utenti ignari della verità. Pertanto le fake news possono dare origine a vere e proprie “Catene di Sant’Antonio”, che danneggiano il sistema generale dell’informazione.
E’ principalmente per questo motivo che il gradimento della popolazione per i media tradizionali è in leggera risalita. Lo certifica una indagine effettuata da Edelman . La ricerca, imperniata in generale sulla fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nell’economia, riguarda anche il settore dei media. In Italia tra il 66 e il 70% della popolazione è preoccupato per il dilagare delle fake news. E’ poi interessante il dato percentile relativo alla differenza tra la credibilità nei media tradizionali e quella nelle piattaforme sociali. Il rapporto corrispondente, 67-53, non è esagerato ma comunque significativo. E assume ancor più importanza, dal momento che la fiducia della gente nell’informazione sui social è calata di cinque punti percentuali nell’ultimo anno. Più in generale nel mondo il 63% delle persone crede che, a causa del bombardamento di news a cui siamo sottoposti, per il lettore medio non sia facile distinguere una notizia buona da quella cattiva. E per il 59% diventa sempre più difficile riscontrare la fonte della news.
In questo quadro di incertezza vengono in rilievo le fonti più autorevoli, che hanno la possibilità di certificare la veridicità di una notizia e confermare l’autenticità di informazioni incerte. Molto importante è anche la capacità di discernimento dell’utente, che, in caso di dubbio, non deve fermarsi alla prima impressione, ma trovare risposte più approfondite con il metodo del controllo incrociato. Quest’ultimo si sostanzia nella verifica della notizia attraverso la consultazione di più fonti e la ricerca di quella che ha dato origine alla diffusione.

Giuseppe Liucci

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