Facebook rivendica meriti per la campagna vaccinale anti-Covid e per la rinnovata fiducia dei cittadini verso l’efficacia dei vaccini. Per Menlo Park, i dati sono chiari: “Per gli utenti che hanno un profilo negli Stati Uniti, la riluttanza a farsi vaccinare è scesa del 50%”. Lo ha affermato Guy Rosen, vicepresidente della società del social, che ha partecipato a una conferenza stampa sui risultati di un sondaggio condotto insieme alle università Carnegie-Mellon e a quella del Maryland.
Facebook e la fiducia (in crescita) sui vaccini
Non solo Stati Uniti, però. Facebook ha rivendicato il successo delle sue strategie pro-vaccinali anche in altri grandi Paesi nel mondo. A cominciare dalla situazione in Africa, dove la fiducia nell’immunizzazione in Nigeria è cresciuta del 20%. Passando poi per l’Asia, dove è stata registrata una crescita del 20% in Indonesia. In Francia, invece, il 25% degli utenti in più ritiene importante e decisiva la campagna di vaccinazione. Ciò grazie al contrasto alle fake news che girano sul web, che diventano virali sui social e che indussero tempo fa il presidente degli Stati Uniti Joe Biden a una severa reprimenda nei confronti proprio delle big tech digitali.
La lista delle fake news
Il panorama del “falso” è ampio e variegato. Durante l’incontro stampa, Monika Bickert che è una dei dirigenti Facebook che si è occupata di redigere report e analisi sul fenomeno delle “fake news” correlate ai vaccini anti Covid, ha riferito che Menlo Park è riuscita a stilare una lista delle principali teorie no-vax. Sarebbero ben sessantacinque. E questo numero potrebbe presto continuare ad aumentare. Tra le più “gettonate”, quelle relative ai rischi di “prendersi l’Alzheimer” o di diventare addirittura “magnetici”. C’è poi chi crede che si rischierebbero chissà quali effetti anche solo frequentando persone vaccinate, una sorta di capovolgimento del rischio. Insomma, nulla di nuovo nella giungla digitale.