Pur di non sganciare una lira, Facebook dichiara “guerra” all’Australia. Come noto, il governo di Canberra aveva avviato nelle scorse settimane un’importante iniziativa legislativa che avrebbe indotto le Over the Top di internet a dover pagare per la fruizione e la condivisione di notizie sulle proprie piattaforme.
Se inizialmente il braccio di ferro sembrava principalmente con Google, dalle “retrovie” in cui si era tenuta Menlo Park, è arrivato a ciel sereno un autentico fulmine. Zuckerberg ha deciso di “chiudere” il social in Australia. E per di più s’è rizelato, adontato, perché Facebook avrebbe “regalato” referral gratuiti per 407 milioni di dollari australiani agli editori, al cui unico vantaggio andrebbero le modifiche previste dal governo sul Consumer Act, a fronte di un movimento – quello delle news – che non supererebbe il 4% del totale sulla piattaforma.
Perciò Facebook ha vietato ogni condivisione, oscurando di fatto un’intera nazione e il suo sistema dell’informazione. Per una manciata di spiccioli.
Marina Pisacane
Ricordiamo che entro il prossimo 31 gennaio 2025, le imprese editrici di testate che accedono…
Il Garante per la privacy sanziona ChatGpt: per Sam Altman e la sua Open Ai…
La notizia è passata, come spesso accade, quasi in sottofondo. In Italia Google è il…
Usigrai torna ad alzare la voce e lo fa sul piano di incentivazione all’esodo promosso…
Il gruppo Visibilia passa di mano: lo ha annunciato Il Giornale, ieri sera, nell’edizione online…
La voce ricavi di Google “vale” tre volte quella di Rcs-Cairo Communications, cinque volte Gedi.…