Credi che Facebook stia cominciando a diventare troppo invadente? Aspetta di sentire questa. Stando a un’indiscrezione “fidata” raccolta dal magazine Bloomberg, entro la fine di marzo Facebook lancerà una nuova applicazione di geolocalizzazione che terrà traccia della tua posizione tramite il GPS del tuo smartphone.
Lo scopo ufficiale sarebbe quello di consentirti di sapere quali dei tuoi amici sono presenti nelle vicinanze, senza bisogno che tu faccia alcun check-in (anzi, a quanto pare l’app funzionerà passivamente in background). In realtà, è facile prevedere che Facebook intenda sfruttare un simile strumento di geolocalizzazione per scoccare pubblicità personalizzata e geolocalizzata a seconda dell’ubicazione dell’utente e dei suoi contatti.
La mossa, non ancora confermata da Facebook, giungerebbe tutt’altro che inattesa. Negli ultimi mesi sono emersi diversi indizi che ci hanno fatto drizzare le antenne in questa direzione: prima l’acquisizione di Gowalla , poi quella di Glancee , startup italiana specializzata in social discovering (ossia: trovare persone che condividono gli stessi interessi e che bazzicano gli stessi luoghi). A pochi mesi dall’IPO, inoltre, erano cominciate a circolare voci che Facebook stesse lavorando a un’applicazione finalizzata a trovare amici nelle tue vicinanze (nome di lavorazione: Find Friends Nearby). Infine, a dicembre, Facebook ha cominciato a introdurre una nuova funzionalità che avrebbe consentito agli utenti di trovare ristoranti e piccole imprese nelle vicinanze.
Non stupisce dunque che, secondo la fonte dell’indiscrezione, al progetto stiano lavorando ingegneri di Gowalla e Glancee, come non stupisce il riserbo che Facebook ha mantenuto in ambito geolocal dal 2011 (quando ha liquidato il progetto Places) a oggi.
Se la notizia troverà conferma, e a marzo comparirà una nuova funzionalità geosocial di Facebook, si prevedono reazioni contrastanti. Da un lato ci saranno gli investitori e i pubblicitari, che conoscono bene le potenzialità del settore e si sfregheranno le mani in attesa di rastrellare i profitti derivanti dalle nuove opportunità pubblicitarie. Dall’altro ci saranno gli utenti, in particolare quelli sensibili in fatto di privacy, che non esiteranno ad armarsi di torce e forche per denunciare l’ennesima intemperanza da Grande Fratello.
Ah, ma questa volta non mi fregano! Blinderò i miei dati con un catenaccio se necessario! Non avranno mai la mia autorizzazione!
Spiacente di doverti dare la brutta notizia: ma è probabile che Facebook non avrà bisogno di alcuna autorizzazione, dal momento che gliela hai già data quando ti sei iscritto al servizio.
“Facebook aggrega i dati dalle informazioni di cui già dispone su di te e i tuoi amici. […]. Possiamo combinare la tua città attuale con tua posizione GPS o altre informazioni sulla tua posizione, ad esempio per informare te e i tuoi amici sulle persone e gli eventi nelle vicinanze o proporti offerte che potrebbero interessarti.” si legge nella sezione Condizioni di Utilizzo dei Dati “[…]Quando risaliamo alla tua posizione GPS, la combiniamo con altre informazioni sulla posizione che abbiamo a disposizione si di te (come la tua città attuale).”
Naturalmente, Facebook mette le mani in avanti, e specifica: “Tuttavia, manteniamo tali informazioni solo finché sono utili per fornirti i nostri servizi, ad esempio manteniamo le tue ultime coordinate GPS per poterti inviare notifiche pertinenti.” Ma si tratta di precisazioni troppo vaghe per risultare tranquillizzanti, soprattutto considerando quello che si legge in un’altra parte della sezione: “[…]possiamo ottenere la tua posizione GPS o altre informazioni di posizione, in modo da poterti informare se ci sono amici nelle vicinanze.”
Con il lancio di Graph Search e di altre funzionalità come gli “status emotivi” , è ormai chiaro che Facebook ha interesse ad accumulare sempre più informazioni su di te e a metterle in relazione con quelle di un numero il più possibile esteso di utenti. Se ci tieni a mantenere il tuo account Facebook, probabilmente dovrai rassegnarti a una costante e progressiva erosione della tua privacy.
È anche vero che nessuno ti obbliga ad essere su Facebook, e se sei così preoccupato per la tua riservatezza, forse è il caso di prendere in considerazione la chiusura del tuo account. Di motivi per farlo ce ne sarebbero a iosa .
C’è maretta al settimanale Oggi: i giornalisti hanno sfiduciato il direttore Andrea Biavardi, subentrato a…
Facendo seguito alla nostra circolare n. 25/2024 segnaliamo che con Decreto del Capo del Dipartimento…
Fumata bianca ad Askanews: l’assemblea dei giornalisti dà il via libera alla proposta di prepensionamenti.…
Facendo seguito alla nostra circolare n. 25/2024 segnaliamo che con Decreto del Capo del Dipartimento…
Le cose cambiano, tutto scorre direbbe Eraclito. Sono passati meno di cinque anni dal 2020,…
Le associazioni degli editori europee sono pronte a ingaggiare battaglia contro Google. Per il caso…