Ancora un passo verso la quotazione in borsa: Facebook sospenderà da questa settimana gli scambi dei suoi titoli sul mercato secondario in vista del lancio ormai sempre più vicino e che tutti danno per certo nel mese di maggio. Le indiscrezioni sullo stop lasciano intravedere – secondo alcuni osservatori – la volontà del social network di non attirare in modo eccessivo l’attenzione delle autorità di regolamentazione, che esaminano da vicino l’andamento del mercato secondario, convinte che le transazioni che vi avvengono possano attirare investitori non in grado di capire la società e i rischi che comporta.
Facebook sta arricchendo la documentazione depositata alla Sec, alla quale presenterà un ulteriore emendamento dopo quello presentato martedì scorso, secondo il quale una vittoria legale su Yahoo! potrebbe avere un impatto positivo sui conti.
Il valore di Facebook, in base all’asta della fine di febbraio in cui un fondo ha venduto le proprie azioni, è sceso di 5 miliardi di dollari, a 93 miliardi, contro i 98 miliardi del 14 febbraio 2012.
In attesa dell’ipo, Facebook sta cercando di risolvere tutte le possibile grane che potrebbero pesare sul titolo, come ad esempio la richiesta alla corte americana di archiviare l’azione legale di Paul Ceglia, che rivendica di essere un azionista di maggioranza in base a un contratto del 2003 siglato con Mark Zuckerberg. Contratto che Facebook ritiene falso.
Facebook ha presentato alla Sec agli inizi di febbraio la documentazione per la quotazione in Borsa. Il social network punta a raccogliere 5 miliardi di dollari, una cifra che potrebbe facilmente salire e raggiungere i 10 miliardi di dollari, per una valutazione della società di 75-100 miliardi di dollari.
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