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Facebook del futuro: ottimizzare l’informazione attraverso chatbot

Durante l’ultima conferenza al Mason center di San Francisco, Mark Zuckerberg ha annunciato le strategie di Facebook per rafforzare la leadership nei prossimi dieci anni

Sempre nel nome dell’innovazione il patron del social più popolare del pianeta, pochi giorni fa ha illustrato gli obiettivi che Facebook intende perseguire per migliorare i servizi, aumentare i profitti e rivoluzionare il settore dell’editoria digitale. E più precisamente nel decennio che verrà il colosso californiano ha in serbo diverse novità destinate a soppiantare le attuali tecnologie e, con esse, i tempi e le modalità con cui siamo abituati ad utilizzarle.

Uno degli assi nella manica annunciati da Zuckerberg è la realtà virtuale: un energico team di sviluppatori è già al lavoro per distribuire Rift, un tipo di occhiali che, sfruttando la fortunata esperienza dei Google Glass, consentirà nei prossimi anni di condividere video con altri amici o di vedere foto realizzate in real time, ponendosi come la naturale evoluzione delle attuali realtà virtuale e realtà aumentata. Tutto questo migliorando la tecnologia di Surround 360, il dispositivo presentato recentemente che, grazie a 17 videocamere integrate e un apparecchio di post processing permetterà il rapido accesso a video e news già a partire dalla prossima estate, semplicemente inserendo un codice disponibile su GitHub.

Tra i progetti di Facebook da non sottovalutare lo sviluppo di Messenger, WhatsApp e Instagram e  il potenziamento della connettività che. ancora in moltissimi paesi, è di scarsa qualità o addirittura assente. Diversamente dall’Italia, che pure in questo campo ha accumulato un forte ritardo rispetto agli stati più industrializzati,  non in tutto il mondo si utilizza la fibra ottica o sono disponibili 5 G e wi-fi pubblico e questo Zuckerberg lo sa molto bene.

Intere e popolose regioni dell’India o dell’Africa a tutt’oggi non hanno internet: una fetta di mercato che la web company californiana non può ignorare e che, con investimenti adeguati, ha l’ambizione di raggiungere fidelizzando milioni di nuovi utilizzatori. In altri Continenti, invece, grazie all’ IA, droni, satelliti ed altre avveniristiche tecnologie sempre più sofisticate, il social intende potenziare i sistemi di accesso e fruizione dei servizi ampliando l’offerta mediante la realizzazione di applicazioni sempre più all’avanguardia.

Non c’è da meravigliarsi quindi, se, nei prossimi anni, per ottenere ancora maggiore visibilità e diffusione, Facebook utilizzerà nuove strategie di digital marketing favorendo la crescita di un settore a cui tiene moltissimo come quello dell’editoria battendo sul tempo competitor come Twitter, Google ed Apple e facendo leva sulla mole impressionante dei suoi follower che, ad oggi, sono circa 1,5 miliardi sparsi in tutto il mondo.

In futuro la web company vuole garantire agli editori on line che credono nelle potenzialità del social, un Roi (ritorno dell’investimento) ancora più remunerativo non solo ottimizzando i big data generati dall’attività svolta sul sito, ma mettendo a loro disposizione nuovi strumenti possibili grazie allo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Nei programmi futuri di Zuckerberg, infatti, c’è la possibilità di comunicare mediante chatbot offrendo informazioni, articoli, foto e video correlati, in maniera molto rapida ed accessibile a tutti.

Si tratta di un motore di ricerca integrato sulla piattaforma Messenger che permetterà di trovare tutte le news preferite assecondando i gusti e gli interessi dell’utente. Secondo le previsioni della casa di Menlo Park, tutti gli editori che veicolano l’informazione sul web, nel prossimo decennio, avranno l’opportunità di salvare contenuti digitali con un pulsante collegato a facebook per poi utilizzarli successivamente, ma anche di aumentare il proprio bacino d’utenza sfruttando al meglio il trend che il social fornisce con il meccanismo dei post virali, like e tweet utilissimi per pianificare, a proprio vantaggio,  campagne di comunicazione ed advertisng capaci di creare un nuovo business model che potrà sconvolgere la realtà (stavolta non virtuale) e i meccanismi che oggi caratterizzano l’intero sistema dell’editoria digitale.

 

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