Facebook ha annunciato di avere inserito una nuova misura per la quale le pagine che pubblicano reiteratamente false notizie non potranno acquistare spazi pubblicitari sul social network con il fine di incrementare la propria audience e generare introiti. Il social network punta stavolta sul disincentivo economico a quanti utilizzano le bufale per guadagnare. Quando la pagina smetterà di pubblicare notizie false, potrà ricominciare a inserire banner pubblicitari. Questo aggiornamento, si legge nella nota diffusa da Facebook, contribuirà a ridurre la distribuzione di false notizie e impedirà alle pagine che le diffondono di fare soldi. “Le notizie false sono dannose per la nostra comunità. Rendono il mondo meno informato ed erodono la fiducia”. Nella lotta alle fake news, il social network si concentra su tre aree fondamentali: sul fronte economico, eliminando gli incentivi a generare notizie false; creando nuovi strumenti che frenino la diffusione di tali contenuti; promuovendo iniziative volte a rendere i suoi utenti più informati e capaci di identificare queste notizie.
Sono varie le azioni intraprese da Facebook in questa direzione: aggiornamenti volti a dare maggiore visibilità nel News Feed a informazioni di qualità a scapito di notizie false o sensazionalistiche, possibilità per gli utenti di segnalare fake news e di conoscere le notizie contestate secondo le verifiche di società che si occupano di fact checking, oltre alla campagna di sensibilizzazione per favorire l’individuazione delle bufale online.
Facendo seguito alla nostra circolare n. 25/2024 segnaliamo che con Decreto del Capo del Dipartimento…
Fumata bianca ad Askanews: l’assemblea dei giornalisti dà il via libera alla proposta di prepensionamenti.…
Facendo seguito alla nostra circolare n. 25/2024 segnaliamo che con Decreto del Capo del Dipartimento…
Le cose cambiano, tutto scorre direbbe Eraclito. Sono passati meno di cinque anni dal 2020,…
Le associazioni degli editori europee sono pronte a ingaggiare battaglia contro Google. Per il caso…
Google “spegne” la stampa europea. C’è un test, che fa da preludio a una precisa…