Facebook attaccata sulla privacy. L’accusa proviene da uno studente di legge austriaco, Max Schrems, che ha indetto una class action contro il social network. Per ora venticinquemila persone hanno sottoscritto la causa. In caso di vittoria ognuno di essi riceverà 500 euro. Briciole per Facebook, ma lo stesso Schrems ha specificato che la sua azione è rivolta principalmente al rispetto del diritto alla privacy. La vertenza si dirige contro la filiale europea di Facebook, avente sede in Irlanda. Le fattispecie oggetto di contestazione sono di vario genere: si va dall’assenza del consenso per l’utilizzo di molti tipi di dati al tracciamento degli utenti attraverso il like, passando per l’utilizzo distorsivo dei Big Data a fini di monitoraggio. Inoltre viene criticata anche la connessione con il Prism, l’ormai celebre programma di spionaggio. L’azione legale sarà esercitata a Vienna, dal momento che Schrems ha poca fiducia nelle istituzioni irlandesi. In ogni caso la sentenza austriaca avrà effetto anche oltre Manica. La battaglia di Schrems non nasce con questa azione collettiva. Finora lo studente di legge ha ottenuto solo una serie di raccomandazioni nei confronti del colosso di Palo Alto. A suo dire, gli scarsi risultati ottenuti sarebbero dovuti a pressioni politiche. Facebook critica le azioni di Schrems, sostenendo che lo studente abbia interesse solo ad una mera pubblicità personale.