Eutelia rischia la chiusura. Il colosso delle telecomunicazioni prepara i licenziamenti

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euteliaVicenda Eutelia alle battute conclusive, purtroppo non a favore dei lavoratori. L’ultima parola è mobilità, che di fatto indica la procedura di licenziamento aperta ufficialmente lunedì dai tre commissari della società in amministrazione straordinaria. L’iter riguarda gli 88 lavoratori dell’ex colosso aretino della telefonia che dall’estate del 2010 sono in cassa integrazione straordinaria. Di questi, 46 sono della sede di Arezzo, 25 di Roma, 11 di Milano e 6 di Torino. Nella lettera indirizzata al ministero del Lavoro e alle organizzazioni sindacali, i commissari Francesca Pace, Daniela Saitta e Gianluca Vidal ricordano che la cassa integrazione scadrà il prossimo 15 maggio e annunciano l’apertura della procedura di mobilità come previsto dalla legge 233 del 1991. In sostanza siamo arrivati al licenziamento degli ultimi dipendenti dell’azienda della farfalla rossa che la successiva esperienza di Clouditalia non è riuscita a riassorbire. Gli 88, in base alla legge, acquisiscono il diritto di iscriversi alle liste di mobilità le quali, a loro volta, consentono di usufruire per un periodo di tempo determinato di particolari agevolazioni come le facilitazioni nella ricerca di un nuovo lavoro con la previsione di sconti retributivi per le aziende che lo assumono e, qualora ci siano i requisiti, nel pagamento di una determinata somma, l’indennità di mobilità, erogata dall’Inps. Una scelta, quella della mobilità, che i tre commissari straordinari di Eutelia giustificano con il fatto che l’azienda è ancora in attesa del decreto che proroghi la cassa integrazione straordinaria, come da richiesta del 15 novembre scorso. A metà marzo è fissato un incontro tra le parti, compresi i vertici di Clouditalia, al ministero per perorare la causa di una proroga degli ammortizzatori sociali per un altro anno. Ma, salvo clamorosi colpi di scena, i tre commissari potrebbero aver chiuso definitivamente l’esperienza di un’azienda che negli anni d’oro era arrivata a essere il quarto operatore telefonico su scala nazionale. Sulla vicenda si sono espressi i sindacati nazionali del settore telecomunicazioni. Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil annunciano il loro piano d’azione: “Avvieremo da subito la richiesta di un esame congiunto tra le parti, al fine di evitare il licenziamento dei lavoratori e dare realizzazione al primario obiettivo dell’accordo del 21 febbraio 2012 siglato al ministero dello Sviluppo economico: il riassorbimento di tutti i lavoratori – scrivono in una nota congiunta i rappresentanti dei lavoratori – le organizzazioni sindacali e i lavoratori di Clouditalia hanno dato il loro contributo per il raggiungimento di tale obiettivo arrivando persino alla condivisione di un ulteriore ridimensionamento del costo di lavoro attraverso specifici accordi aziendali di razionalizzazione dei costi operativi”. Non manca l’attacco ai vertici dell’azienda che è nata dalle ceneri di Eutelia: “Non siamo in grado di sostenere altrettanto per la parte aziendale – attaccano Cgil, Cisl e Uil – al piano industriale di Clouditalia illustrato a suo tempo sono stati fatti mancare i necessari investimenti da subito corrisposti in maniera inadeguata a sostenere il rilancio dell’azienda. Si è assistito a conflitti all’interno della dirigenza arrivati persino alla sostituzione dell’amministratore delegato che aveva ideato il piano industriale. Si è perso un anno per questioni indipendenti dai lavoratori. Modesti i piani di formazione, aggiornamento, riqualificazione che non hanno permesso la ricollocazione dei lavoratori nel mercato del lavoro. Di tutte queste inefficienze l’azienda dovrà assumerne la responsabilità. Siamo convinti pertanto che, in caso di diniego di ulteriore concessione di ammortizzatori sociali, Clouditalia si debba far carico delle sue responsabilità mantenendo fede agli impegni presi al ministero dello Sviluppo economico”. (Conquiste del lavoro)

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