”Internet sta diventando sempre piu’ pervasivo nella vita dei minori e, se da un lato offre nuove e inedite opportunita’ ai bambini e ai ragazzi di far sentire la loro voce, dall’altro li espone a rischi elevati e richiede un intervento su almeno tre fronti: accesso ed educazione, protezione, e cittadinanza digitale”. E’ quanto ha detto Silvia Costa, eurodeputata del Pd la relatrice del rapporto approvato oggi in commissione cultura sulla protezione dei minori nel mondo digitale.
La relazione contiene specifiche indicazioni rivolte alla Commissione sulle modalita’ con cui la protezione dei minori nel mondo digitale puo’ essere incorporata nelle sue azioni e provvedimenti secondo una metodologia piu’ efficace, potenziando i meccanismi gia’ esistenti come le hotlines nazionali, secondo gli standard INHOPE, i red buttons, gli alert per i genitori e gli altri, per assicurare un approccio coerente e coordinato nei confronti della sicurezza online del bambino.
Quattro, quindi, i cardini della proposta di Silvia Costa: una cornice generale di diritti e di governance, il diritto di accesso e di educazione nei media e nei nuovi media, il diritto alla protezione, il diritto alla cittadinanza digitale.
In materia di protezione, la relazione chiede a Commissione e Stati membri di valutare l’opportunita’ di iniziative specifiche da parte dei servizi preposti alla sicurezza e alla tutela, come quello giudiziario e di polizia, con l’obiettivo di realizzare tempestivi interventi sui contenuti pericolosi, in accordo con le legislazioni nazionali, anche di Paesi terzi.
TUTELARE MINORI, SCURRIA (PDL) – Il Parlamento europeo mira a proteggere i giovani che navigano in rete proteggendoli dai ”rischi di azioni criminali” ed eliminando il digital divide che colpisce in particolare i minori soprattutto in ambito scolastico. E’ questo il senso della relazione approvata oggi in commissione cultura sulla ”tutela dei giovani nel mondo digitale”. ”Il primo tema da affrontare – ha detto l’eurodeputato Pdl Marco Scurria, coordinatore Ppe in commissione cultura – e’ sicuramente quello del divario digitale, e in particolare la tutela delle fasce meno protette, tra le quali i minori”. La relazione approvata oggi contiene impegni o codici di condotta che predevono la visualizzazione di un’apposita etichetta sui siti internet per combattere le discriminazioni e gli altri contenuti illeciti o nocivi online.
”Vanno indubbiamente incoraggiate le azioni di contrasto alla criminalita’ online messe a punto con successo da alcuni Stati membri – ha segnalato Scurria – ma le differenze culturali e giuridiche esistenti tra essi, non permettono di stabilire con chiarezza i contenuti da sanzionare”. I contenuti illeciti o nocivi provengono anche da paesi terzi e quindi la relazione mira a ”un approccio coordinato sia a livello europeo che internazionale per permettere di armonizzare la tutela contro questo tipo di contenuti”.
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