Il futuro di Euronews, la tv con sede a Lione voluta quasi 30 anni fa dai servizi pubblici europei e la cui maggioranza è stata recentemente ceduta a Naguib Sawiris, è stato tra i temi al centro della sessione dedicata ai temi internazionali del congresso del Snj, il sindacato dei giornalisti francesi, in corso a Marsiglia. In vista del cda del 14 ottobre, che dovrà sostituire il presidente uscente Paolo Garimberti, il timore emerso è che un progressivo disimpegno dei servizi pubblici nazionali, compresa la Rai, possa comportare un ridimensionamento dell’emittente, che metterebbe a rischio anche il posto di lavoro dei 30 giornalisti italiani, che lavorano nella più grande redazione italiana all’estero. “La preoccupazione – ha spiegato Franco Siddi, intervenuto come consigliere esecutivo di Ifj (la Federazione internazionale dei giornalisti) – è che Euronews si allontani dal disegno di una proposta culturale europea che, attraverso un sistema condiviso di valori, diviene esempio di integrazione e di convivenza democratica nel pluralismo. Ho l’impressione che ci sia stata grande distrazione sulla missione editoriale, credo che l’Italia non debba e non possa esimersi da questa sfida. Non è interesse dei paesi europei, né dei nostri servizi pubblici una remissione di responsabilità”. Tema i temi centrali del dibattito anche le pressioni improprie esercitate da poteri politici ed economici sulla stampa. Il segretario della Fnsi, Raffaele Lorusso, ha lanciato la proposta italiana per una carta di identità europea del giornalismo e sottolineato la centralità del rispetto del principio della tutela delle fonti.
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