I giornalisti potranno avere un rappresentante nel cda del futuro gruppo L’Espresso-Itedi? “Mi pare un’idea formidabile, trasformerebbe i giornalisti in protagonisti proattivi. Si potrebbero sfidare gli editori su questo punto”. Parola di Maurizio Molinari, direttore della Stampa, che ha aperto a questa possibilità nel corso di un incontro con i vertici dell’Ordine dei giornalisti piemontesi e dell’Associazione Stampa Subalpina.
Il nuovo gruppo, ribattezzato Stampubblica ma che al momento è ancora sprovvisto di un nome, nascerà dall’unione di Itedi, editrice della Stampa e del Secolo XIX, con il gruppo L’Espresso, mentre tra gli azionisti figurano le famiglie Agnelli, De Benedetti e Perrone. Molinari spiega a LaPresse che l’idea di una rappresentanza dei lavoratori “a Marchionne potrebbe piacere, negli Stati Uniti è già così”, in riferimento a quanto accade con il board di Fca.
Il direttore della Stampa parla della fusione come di un’operazione “orizzontale” e afferma che un’eventuale unione tra Sole 24 Ore e Corriere della Sera difficilmente potrebbe avere le stesse caratteristiche, “ma è chiaro, che magari non nel 2017, ma nel 2019 qualcosa si dovrà fare per creare un polo concorrente al nostro”. Quando parla di operazione orizzontale orizzontale Molinari intende qualcosa che va al di là della semplice somma delle testate attualmente esistenti: “Gli attuali prodotti resteranno tutti, la scommessa è sui nuovi prodotti digitali, via etere, video o anche una radio”.
Certo non si tratta di mecenatismo, parola ormai quasi dimenticata, ma c’è un concreto interesse per lo sfruttamento di tutti gli asset che la fusione mette a disposizione della futura società. Un esempio? Il gruppo L’Espresso è proprietario di un multiplex tramite Persidera, ma tra giornali, radio e siti di informazione non dovrebbero esserci buchi su alcun mezzo di comunicazione.
Per quanto riguarda il ruolo futuro degli attuali editori della Stampa, Fca e, in futuro, Exor, Molinari dice: “Vogliono mantenere un rapporto forte con il giornale e Torino, ma questa è solo una mia impressione”. Finora le parti hanno solo firmato un memorandum di intesa, quindi non si possono escludere modifiche, anche grandi, sugli assetti proprietari definitivi del nuovo gruppo Itedi-L’Espresso.
Entro la fine del 2016 verrà creata una “task force” che deciderà i prodotti lanciati dal nuovo gruppo. Ma come saranno i nuovi giornali di Stampubblica? “Avranno meno pagine, costeranno di più, ed avranno più contenuti esclusivi, invece l’informazione generalista finirà sul web” racconta ancora Molinari.
E dal punto di vista dell’occupazione cosa si prospetta? Secondo il direttore della Stampa “questo tipo di moltiplicazione creerà nuovi posti di lavoro, ma non chiedetemi che contratto avranno”. Però secondo LaPresse i tagli ci saranno e riguarderanno più la parte di amministrazione, distribuzione e stampa, pubblicità. In ogni caso “ci sarà una delicata fase di confronto. Noi aspettiamo le proposte, l’unica certezza, la cornice che è già scritta negli accordi siglati finora, è l’indipendenza delle testate. L’equilibrio dentro questa cornice sarà definito, certo serve la proattività dei giornalisti”, conclude Molinari.
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