Un errore “materiale” e scatta lo sconto dell’Antitrust alle multe a carico di Apple e Amazon. L’autorità garante per la concorrenza e il mercato ha diminuito gli importi e, inoltre, ha allungato i tempi per i pagamenti che passeranno da trenta a novanta giorni. Tutto ciò, come riportano le agenzie di stampa, sarebbe dovuto a errori materiali che avrebbero aggravato il “conto” presentato ai due colossi Over The Top per l’abuso di posizione dominante.
La notizia è apparsa sul Bollettino pubblicato dall’Autorità garante. Le sanzioni erano state irrogate nel mese di novembre appena trascorso. Alla base dei provvedimenti, il fatto che l’Antitrust avesse ravvisato nella condotta di Apple e Amazon un’intesa restrittiva della concorrenza. Basata su clausole contrattuali che, per l’authority, avrebbe comportato un impedimento ai rivenditori Apple e Beats per accedere ai servizi di intermediazione della piattaforma di e-commerce più grande del pianeta.
Un “errore” che rappresenta un bel risparmio per le due multinazionali. Nello specifico, “l’importo delle sanzioni applicabili al gruppo Apple con il valore di 114.681.657 euro, al posto di 134.530.405 euro, e l’importo delle sanzioni applicabili al gruppo Amazon con il valore di 58.592.754 euro, al posto di 68.733.807 euro”. In pratica vengono “condonati” venti milioni a Apple e dieci ad Amazon. In più la possibilità di pagare in tre mesi e non più nei trenta giorni previsti dal provvedimento di sanzione iniziale.
Una decisione che era stata già fortemente contestata, proprio da Amazon. “Più della metà di tutte le vendite annuali su Amazon in Italia sono generate da piccole e medie imprese, e il loro successo è al centro del nostro modello economico”. Aveva spiegato. E ancora. “Le piccole e medie imprese hanno molteplici canali per vendere i loro prodotti sia online che offline: Amazon è solo una di queste opzioni. Amazon investe costantemente per sostenere la crescita delle 18.000 piccole e medie imprese italiane che vendono su Amazon, fornendo molteplici strumenti ai nostri partner di vendita, anche a quelli che gestiscono autonomamente le spedizioni”.