Sarà deciso direttamente nel merito, il prossimo gennaio, il ricorso amministrativo con il quale il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti contesta la delibera dell’equo compenso. Ieri, davanti alla I sezione del Tar del Lazio, era iscritto al ruolo il ricorso in questione; su richiesta delle parti, i giudici amministrativi hanno concesso una fissazione celere della discussione di merito, fissando l’udienza il prossimo 28 gennaio. In contestazione c’e’ la delibera con la quale il 19 giugno scorso, la Commissione per la valutazione dell’equo compenso nel lavoro giornalistico, istituita con legge, ha promosso l’equita’ retributiva dei giornalisti iscritti all’Albo, titolari di un rapporto di lavoro non subordinato. Per l’OdG e il suo presidente Enzo Iacopino, la delibera in questione “mortifica la dignita’ professionale degli iscritti all’Albo”. Secondo il ricorso, redatto dagli avvocati Giovanni C. Sciacca e Piero D’Amelio, il provvedimento, tra l’altro, violerebbe la legge e la Costituzione introducendo parametri di ‘equo compenso’ “non proporzionati alla quantita’ e alla qualita’ del lavoro svolto, del tutto insufficienti a garantire un’esistenza libera e dignitosa al giornalista autonomo”, circoscrivendo inoltre i beneficiari della norma “alle figure professionali il cui profilo di competenza e di esperienza sia analogo a quello del collaboratore a progetto” e in tal modo “escludendo dalla valutazione dell’equo compenso tutte le altre possibili figure di lavoro autonomo”.