Il MacBook Air, ad esempio, passa da 829 euro a 933,03, l’iPhone 5s 16 GB da 729 a 732,78, l’iPad Air 16GB da 479 a 481,56. Apple ha alzato i prezzi di molti i prodotti in conseguenza delle nuove tariffe dell’equo compenso. Così sullo store online, andando avanti con la procedura d’acquisto di un iMac, ad esempio, all’ultima pagina compare la dicitura “Include tassa su copyright di € 4,00”. Apple sconfessa in questo modo i due punti cardine della campagna a sostegno dell’equo compenso portata avanti negli ultimi mesi da Siae: da una parte, contro tutte le assicurazioni del ministro Franceschini che proprio ieri ha firmato il decreto, l’aumento ricade sul consumatore e non viene assorbito dal produttore o dall’importatore, e dall’altra parla in maniera esplicita di “tassa”. Hanno facile gioco i sindacati Siae a definire “ provocatoria” l’iniziativa di Apple, ma non possono non notare che l’aumento è “esattamente pari alla rivalutazione della tariffa dovuta per equo compenso, decisa dal Governo il 21 giugno scorso”. Tanto esattamente che è calcolata al centesimo anche la più assurda delle tasse, l’Iva sull’equo compenso.