C’è tempo fino al 30 settembre per la comunicazione dei redditi all’Inpgi. L’obbligo è in capo ai giornalisti che abbiano esercitato l’attività autonomia, con partita Iva, oppure al regime della ritenuta d’acconto, come partecipazione in società semplici o associazioni e società tra professionisti. I contributi dovuti e risultanti dall’elaborazione della comunicazione, da presentare in via telematica sulla piattaforma digitale dell’Ipgi, possono essere versati – a scelta del giornalista – in unica soluzione entro il 31 ottobre 2023. Oppure in 3 rate mensili con scadenza 31 ottobre, 30 novembre e 31 dicembre. La modalità prescelta dovrà essere segnalata barrando con un flag l’apposita casella. Per i ritardatari è prevista una sanzione. In caso di comunicazione resa dopo il 30 settembre si applica una sanzione, calcolata come percentuale del contributo soggettivo minimo, che va da 6,55 euro a 52,42 euro.
I giornalisti che contemporaneamente all’attività libero-professionale abbiano svolto attività giornalistica sotto forma di collaborazione coordinata e continuativa devono comunicare i soli redditi riferiti all’attività libero-professionale.
Devono effettuare la comunicazione anche i giornalisti che non hanno prodotto reddito da attività giornalistica libero-professionale e non hanno chiesto di essere sospesi dagli adempimenti contributivi.
Non sono tenuti, invece, a presentare la comunicazione i giornalisti che hanno svolto esclusivamente attività da co.co.co.