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Toscana, il presidente Rossi ritira una querela contro una giornalista precaria

Il presidente, Sandro Bennucci, e il consiglio direttivo dell’Associazione Stampa Toscana, anche a nome di tutti gli iscritti al sindacato, ringraziano il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, per la sensibilità dimostrata, anche in questa occasione, ritirando una querela a una giornalista, collaboratrice esterna. “Indipendentemente dal merito della querela, riguardante un articolo sulla vicenda dell’Asl di Massa, l’Ast – si legge in una nota dell’Assostampa – aveva rivolto l’appello a Rossi affinché valutasse l’opportunità di non procedere contro una giornalista che non aveva deciso né il titolo né la posizione del pezzo in pagina e che non è coperta dalle tutele derivanti dall’assunzione come articolo 1, cioè del redattore a tempo indeterminato”.
“L’Ast – prosegue il comunicato – apprezza il gesto di Rossi e lo considera come un esempio per tutta la classe politica, soprattutto nel momento in cui si stanno discutendo in Parlamento norme restrittive anche del diritto di cronaca. Il presidente della Regione Toscana, da sempre vicino ai problemi di chi esercita la professione del giornalista, ha dimostrato che non può essere il freelance, o il collaboratore esterno, o colui che non è più tutelato perché magari il suo giornale nel frattempo ha chiuso, a dover pagare per tutti”.
La vicenda riguarda l’azione per risarcimento danni nei confronti di una freelance per un articolo pubblicato sul quotidiano “Libero” e che riguardava i conti della Asl di Massa e Carrara.
Il governatore Rossi, raccogliendo in questo senso un invito formulato dall’Associazione Stampa Toscana, ha motivato la decisione ribadendo che “abbiamo bisogno di un’informazione che faccia il suo lavoro con scrupolo e correttezza ed è giusto che ognuno possa tutelare la sua immagine anche di fronte a un giudice. Ma non è giusto che a pagare per eventuali responsabilità sia l’anello più debole della catena, come troppe volte accade: il cronista, spesso freelance per pochi euro al pezzo, piuttosto che l’editore, il direttore o comunque chi, contrattualizzato e magari con qualifiche pesanti, ha fatto determinate scelte”.
“Credo che questa mia decisione – conclude il presidente Rossi – manifesti un grande rispetto nei confronti del lavoro giornalistico e soprattutto nei confronti dei giornalisti più giovani che, malgrado le loro qualità, fanno fatica a costruirsi una dignitosa prospettiva lavorativa. A editori, organizzazioni professionali, istituzioni, ciascuno per la sua parte, il compito di costruire un futuro diverso”.

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