Secondo ciò che sostiene Bruxelles, la differenziazione dei regimi nazionali frena la creazione dei mercati interni dell’energia e delle comunicazioni, con distorsioni della concorrenza ed elevati rischi imprenditoriali. Per questo, nel 2007, la Commissione Ue ha presentato due pacchetti di misure di modifica delle norme per l’energia e per le comunicazioni elettroniche che puntano a superare l’eccessiva frammentazione del diritto dovuta alla discrezionalità con cui le norme di liberalizzazione sono applicate dalle Autorità nazionali di regolazione (Anr). L’intervento prevede l’istituzione di due agenzie: Acer (Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali di energia) e Etma (Autorità europea del mercato delle comunicazioni elettroniche) al fine di migliorare il coordinamento tra Commissione, Anr e stakeholders, ovviare alle carenze istituzionali nella formazione della disciplina comunitaria e incrementarne l’applicazione. Acer e Etma sono Agenzie comunitarie indipendenti con personalità giuridica, dotate di poteri eminentemente consultivi: forniscono pareri alla Commissione e adottano orientamenti non vincolanti per promuovere le pratiche regolatorie migliori. Le due agenzie hanno sostanzialmente eguali funzioni, composizione e poteri, sebbene le condizioni normative e di mercato dei due settori sono affatto disomogenee. C’è da aspettarsi l’opposizione degli Stati restii a delegare a un organismo comunitario i compiti della regolazione: il potere di assumere decisioni su questioni tecniche come la deroga all’accesso alle reti energetiche o la concessione dei diritti d’uso dello spazio europeo di numerazione telefonica.
Fabiana Cammarano