Elkann conferma De Bortoli. Migliorano i conti del gruppo

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John Elkann conferma Ferruccio De Bortoli alla direzione del Corsera. Secondo il presidente della Fiat, ora maggiore azionista di Rcs, non ci sono ragioni per mettere in discussione l’attuale direzione del quotidiano di via Solferino. Lo ha detto lui stesso al termine della riunione odierna del patto di sindacato di Rcs. “Oggi – ha spiegato – non si è parlato del direttore del Corriere, anche perchè la direzione è di competenza dei vertici dell’azienda e non del sindacato degli azionisti. D’altra parte, almeno da parte nostra – ha affermato Elkann – non c’è nessuna ragione per discutere o pensare a cambiamenti della direzione”. Il risultato della riunione è stato lo slittamento del termine per la disdetta all’accordo parasociale dal 14 settembre al 31 ottobre. Lo hanno annunciato lo stesso John Elkann e Giovanni Bazoli lasciando la riunione. Il presidente di Fiat ha poi dichiarato che gli azionisti dell’accordo parasociale hanno “dato mandato a Piergaetano Marchetti per consultare i soci fuori dal patto”, ossia Diego Della Valle, Urbano Cairo e gli eredi Rotelli. Intanto arrivano buone notizie dai conti del gruppo, che ha chiuso il primo semestre dell’anno con una perdita netta di 125,4 milioni in diminuzione rispetto al rosso di 427 milioni nello stesso periodo dell’anno scorso. Calano anche i ricavi netti consolidati che sono pari a 647,9 milioni, in calo rispetto ai 756,3 dello steso periodo 2012. I ricavi pubblicitari scendono a 251,3 milioni (320 milioni) e i ricavi da attività digitali risultano pari all’11,3% dei ricavi totali di gruppo (9,3% i semestre 2012). La posizione finanziaria netta risulta negativa per 956,7 milioni e si confronta con quella di 845,8 di fine 2012. Rcs ha fatto sapere di aver “superato le rilevanti incertezze sulla continuità aziendale” dopo la conclusione dell’aumento di capitale per 409,9 milioni di euro. I benefici da efficienze ammontano a 35,7 milioni di euro. La società conferma i target 2013 già comunicati: ricavi in riduzione (circa 10%), ebitda ante oneri positivo e inferiore al 3% dei ricavi e un risultato netto significativamente negativo.

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